Mercoledi 7 e giovedi 8 marzo i giornalisti di La7 e La7 Sport si asterranno dalle prestazioni audio video. lo ha deciso all’unanimità l’assemblea delle redazioni dell’emittente controllata da Ti Media che proprio l’8 marzo riunira’ il cda per l’approvazione dei conti 2006.
I giornalisti di La7 denunciano in questo modo la gravità della situazione in cui versa l’informazione nell’emittente, concessionaria di frequenze pubbliche dello Stato, che doveva rappresentare il terzo polo tv: una voce essenziale per il pluralismo della comunicazione del nostro Paese oggi invece a rischio.
Mancanza di un progetto industriale credibile, penalizzazione delle risorse interne -giornalistiche e tecniche- a esclusivo vantaggio di fornitori, produttori esterni e consulenti, imponenti investimenti finiti sul binario morto – per tutti le centinaia di milioni di euro investite sul digitale terrestre- con il canale dtt sportivo gratuito avviato alla chiusura.
Questa è oggi , al di là di rari programmi di “successo” a basso share e costi alti La7 , la tv del gruppo Telecom, parte integrante di Telecom Italia Media, società quotata in borsa, che, per quanto ci si sforzi di disegnare fumosi e futuribili scenari di Media Company ha scelto consapevolmente una linea editoriale rivelatasi negli anni rinunciataria. senza un budget definito le risorse destinate alla produzione quotidiana del tg sono calate, dirette e speciali ridotti.
L’informazione della redazione di La7, quella che racconta la realtà al di là delle chiacchiere in studio, quella delle dirette che doppiano l’ascolto medio di rete (5,33% speciale vicenza 17 febb; 4,94 % speciale voto fiducia 27 febb.) dei reportage e degli speciali che avevano contribuito a dare visibilità, identità e credibilità all’emittente, non e’ più un elemento strutturale del palinsesto ed è stata drasticamente ridimensionata in produzioni episodiche e confinata in orari penalizzanti, a esclusivo vantaggio di costosi prodotti informativi realizzati esternamente e tutelati, nonostante i risultati d’ascolto negativi, con collocazioni d’orario premianti.
E’ cresciuto al contrario il ricorso a produzioni giornalistiche esterne: “in breve”, “tetris”, l’imminente nuovo programma condotto da Ilaria D’amico.
La sette dunque – contro ogni logica industriale- sceglie di disinvestire sulle risorse interne e preferisce essere comoda riserva di caccia per società di produzione note o in cerca di gloria, occasione ghiotta per fornitori di servizi e superconsulenti.
Nonostante i primi positivi segnali di dialogo sul ruolo e le prospettive del lavoro giornalistico concretizzatisi di recente in un verbale di incontro siglato con l’azienda, sul ripristino di spazi e risorse adeguati sono mancate risposte concrete da parte dei direttori delle due testate che continuano a eludere un serio confronto sul rilancio dell’informazione sul canale analogico su quello digitale sport e sulle potenzialità della piattaforma multimediale.