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Left-Avvenimenti:sciopero contro i continui avvicendamenti alla direzione.Solidarietà di Stampa Romana

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L’Associazione Stampa Romana è solidale con i colleghi di Left-Avvenimenti, testata storica nel panorama dell’editoria nazionale, che negli ultimi mesi è stata soggetta a continui cambi di direttori – ben quattro direzioni si sono fin qui avvicendate – e linea editoriale: una situazione di insicurezza che provoca ripercussioni anche sul mercato. L’Associazione Stampa Romana si attiverà in tutte le sedi perché non venga soffocata una voce importante per il pluralismo dell’informazione.

Comunicato sindacale LEFT

L’assemblea dei redattori, dei poligrafici e dei lavoratori co.co.pro di Left Avvenimenti dichiara la sua profonda preoccupazione per il quarto avvicendamento di direzione che la testata subisce in soli sedici mesi. In questo momento di difficoltà economica la scelta di allontanare questi direttori è in contrasto con l’impegno a mantenere un giornale forte e autorevole, principale garanzia dei posti di lavoro. Né rassicura la decisione di riaffidare il giornale al precedente direttore. Pur consapevoli dei problemi finanziari, chiediamo al CdA di riconsiderare le sue scelte. A queste preoccupazioni, si aggiunge il rammarico per le dimissioni di un importante consigliere di amministrazione.

Per tutte queste ragioni l’assemblea proclama tre giorni di sciopero a partire da lunedì 11 giugno. La votazione è stata fatta con due voti contrari.

Roma, l’8 giugno 2007

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Pubblichiamo l’articolo apparso sul “Manifesto” di sabato 9 giugno, sulla vicenda di “Left-Avvenimenti:

“Sciopero a «Left», saltano altri due direttori” di Andrea Fabozzi.

Adesso cominceranno a chiamarlo il Maurizio Zamparini dell’editoria. Come il presidente del Palermo calcio, l’editore di Left-Avvenimenti Luca Bonaccorsi ha comunicato ieri alla sbigottita assemblea dei redattori il quarto cambio di allenatore. Cioè direttore. Il quarto in un anno e quattro mesi. E come Zamparini, Bonaccorsi – direttore editoriale e amministratore delegato del settimanale che da questo mese accompagna in edicola la rivista Alternative per il socialismo del presidente della camera Bertinotti – pare intenzionato a richiamare in servizio un collaboratore già sperimentato. La redazione ha risposto con tre giornate di sciopero.
I defenestrati questa volta sono due, il direttore Alberto Ferrigolo e il condirettore Andrea Purgatori. Arrivati solo sei mesi fa per rilanciare il settimanale. Due giornalisti conosciuti ed esperti, che avevano preso il posto di Pino Di Maula a sua volta arrivato per sostituire Giulietto Chiesa e Adalberto Minucci allontanati per aver cercato di resistere alla pubblicazione settimanale del pensiero di Massimo Fagioli. Lo psichiatra eretico che di Left è il nume tutelare e che ha ospitato la presentazione della rivista di Bertinotti solo sette giorni fa. A febbraio, con l’ultimo cambio di direzione, il settimanale aveva ripreso quota in edicola. Ora l’assemblea dei lavoratori in un comunicato spiega che «la scelta di allontanare questi direttori è in contrasto con l’impegno a mantenere un giornale forte e autorevole, principale garanzia dei posti di lavoro». Purgatori dice di essere preoccupato soprattutto per questo e per il futuro della testata. E per «il rispetto delle regole». Anche perché ai direttori nulla è stato formalmente comunicato, mentre ai lavoratori la proprietà ha annunciato il cambio per il prossimo martedì. Intanto dal consiglio di amministrazione di Left è uscito Ivan Gardini. Un addio che preoccupa anche la segretaria di Stampa romana, il sindacato dei giornalisti. Dice infatti Silvia Garambois: «Siamo molto preoccupati che vada via il socio economicamente più forte». E poi aggiunge: «Avvenimenti ha una storia importante, ora è in una situazione molto delicata, questo costante e vorticoso cambio di direttori rende impossibile il lavoro dei redattori e ci fa preoccupare per il destino del giornale». L’editore annuncia nuovi tagli per fare fronte a non meglio specificate difficoltà economiche. Ma la redazione teme che il progetto sia quello di ridimensionare molto le ambizioni del giornale, che solo cinque mesi fa voleva mettersi nel solco, com’era spiegato nel piano editoriale presentato dai direttori e dagli amministratori, del primo Espresso. Ora il rischio è che si prepari un destino da piccolo giornale di area. «Noi avevamo avvertito – spiega Ferrigolo – che per assicurare un pubblico a Left bisognava evitare di appiattirlo su Rifondazione». Diversità di vedute tra direzione e proprietà, dopo solo 5 mesi, che Purgatori riassume in un episodio: «Per leggere la rivista di Bertinotti che è uscita allegata al giornale che dirigo ho dovuto comprarla in edicola, non me l’hanno fatta vedere prima». «La più totale solidarietà ai lavoratori di Left» è stata espressa ieri dal portavoce di Articolo 21 Giuseppe Giulietti. Aggiungiamo quella del manifesto.

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