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L’Unione Nazionale Cronisti contro il DDL Mastella

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Roma, 15 gennaio. Il Consiglio Nazionale dell’Unci ha discusso stamane con politici magistrati ed
esperti delle indispensabili modifiche al disegno di legge Mastella sulle

intercettazioni all’esame del Senato. Al dibattito hanno partecipato i Senatori Cesare

Salvi, Presidente della Commissione Giustizia, Maria Luisa Boccia, Fernando Rossi e

il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Ricardo Franco Levi, il Segretario

dell’ Anm Luca Palamara. Le ragioni dei giornalisti sono state illustrate dal

Presidente dell’Unci Guido Columba, dal Presidente e dal Segretario Generale della

Fnsi, Roberto Natale e Franco Siddi, dal Presidente dell’Ordine dei Giornalisti

Lorenzo Del Boca, dal Vicepresidente dell’Inpgi, Maurizio Andriolo e dal Segretario

dell’Associazione Stampa Romana Paolo Butturini. Al termine del dibattito il

Consiglio Nazionale dell’Unci ha approvato all’unanimità il documento allegato.

IL DDL MASTELLA OSCURA LE INDAGINI PRELIMINARI

Come al solito, quando la cronaca tocca i peccati inconfessabili della classe dirigente,

la politica torna a invocare un’idea distorta e mistificatoria della privacy, mentre la

magistratura reagisce con iniziative intimidatorie nei confronti dei giornalisti.

Il CN dell’Unci, riunito a Roma in seduta aperta con rappresentanti politici,

magistrati, avvocati, esperti e con la partecipazione di Presidente e Segretario

generale della Fnsi, Roberto Natale e Franco Siddi, del Presidente dell’ordine dei

giornalisti Lorenzo Del Boca, e di molti altri rappresentanti della categoria, denuncia

ancora una volta il tentativo subdolo di strumentalizzare la pubblicazione di inchieste

giudiziarie di rilevante portata – anche sotto il profilo del corretto funzionamento

della democrazia nel Paese – per assecondare il varo in Senato del Ddl Mastella,

norma che non solo è liberticida, ma che soprattutto colpisce al cuore l’assetto del

processo penale a danno dei cittadini stessi.

Come l’Unci ha illustrato in Commissione giustizia del Senato lo scorso 10 luglio, se

passasse il Ddl così pervicacemente promosso dal ministro, l’indagine preliminare

sarebbe totalmente oscurata, pena sanzioni gravissime a danno di singoli giornalisti e

multe esorbitanti alle aziende editoriali.

Il Codice di procedura penale, che la Mastella vorrebbe ribaltare senza neppure

avere il coraggio di dichiararlo, prevede invece adeguate forme di tutela di tutte le

parti coinvolte nel processo, tutela che ottiene mediante la trasparenza di tutti gli atti

compiuti e già a conoscenza degli indagati.

Ribaltare questo principio – che oggi può incidentalmente servire a salvare a turno

qualcuno della Casta – significa eliminare del tutto il controllo sociale sull’operato

della magistratura (previsto dalla Costituzione ed esercitato mediante l’attività

giornalistica) creando di fatto un’autoreferenzialità (o impunità) sostanziale dei

giudici.

Per questo il Cn dell’Unci invita i Senatori a modificare sostanzialmente il ddl

Mastella valutando con la debita attenzione i negativi effetti permanenti che tale

norma potrebbe provocare su istituti e principi delicatissimi per la salute democratica

del Paese.

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