«La Fieg ha scelto La7 per ribadire il suo attacco al giornalismo e all’informazione e La7 ha scelto Lilli Gruber per motivare il licenziamento di 25 colleghi». È duro il giudizio del Comitato di redazione de La7 sulla puntata di ieri di 8e 1/2 della stessa emittente che era «dedicata alla crisi del settore all’estero e in Italia, dove il contratto nazionale è scaduto da tre anni e mezzo per volontà degli editori che vogliono trasformare i giornalisti in lavoratori precari pagati a cottimo».
«Ospiti in studio – sottolinea il Cdr – il presidente Fieg Carlo Malinconico e Roberto Natale, presidente Fnsi. È gravissimo che nel corso della trasmissione i conduttori Federico Guiglia e Lilli Gruber – in passato esponente di primo piano del sindacato Usigrai e fondatrice del Gruppo di Fiesole – abbiano ignorato del tutto la durissima vertenza di La7 dove la scorsa settimana è stato annunciato il licenziamento collettivo di 25 giornalisti».
«Come più volte denunciato dal Cdr di La7 – continua la rappresentanza sindacale -, la tv del gruppo Telecom Italia è stata gestita negli ultimi 5 anni senza alcun piano industriale, con la marginalizzazione delle risorse interne, gli appalti ai soliti noti e lucrosi contratti ad esterni tra i quali l’ex volto del Tg1 è solo l’ultima arrivata. Quando ieri a 8 e 1/2 il presidente della Fnsi Roberto Natale ha ricordato sui titoli di coda, la vicenda chiedendo all’editore di revocare i licenziamenti, la stessa Gruber si è affrettata a ribadire che a La7 ‘si continua ad investire sull’informazione: una delle prove è Ilaria D’Amico e il suo programma exit’: altro format di approfondimento giornalistico – conclude il Cdr – acquistato da Magnolia al costo di oltre 200 mila euro a puntata».
Roma, 3 ottobre 2008