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Libertà di stampa: Tg3 troppo dark, Berlinguer e Cuffaro replicano a Dell’Utri

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Le giornaliste chiamate in causa, anche se indirettamente, dal deputato forzista Marcello dell’Utri, che aveva accusato la testata della terza rete di diffondere negatività, a partire dal look dei conduttori, replicano alle accuse: ”Un giudizio estetico che nasconde una censura è una cosa vigliacca, da regimi totalitari”. Maria Cuffaro, certamente la più gotica, per dirla con Dell’Utri, tra i giornalisti del Tg3, replica alle accuse del deputato forzista, che in un’intervista rilasciata a Klaus Davi aveva accusato la testata della terza rete di diffondere negatività, proprio a partire dal look degli anchormen in video. ”Un giudizio estetico che nasconde una censura – ha dichiarato al Corriere la giornalista – è una cosa vigliacca, da regimi totalitari”. Dell’Utri, rammaricandosi del fatto che in Rai ci sono ancora molti dirigenti nominati dalla sinistra, aveva deprecato l’impossibilità di diffondere quel clima di ottimismo che il premier Berlusconi sta tentando di comunicare al Paese. Ferma, anche se con un pizzico di ironia, anche la risposta di Bianca Berlinguer, che a questo proposito ha osservato: ”Dell’Utri, sulla scia di Berlusconi, sostiene che bisogna diffondere ottimismo. Ma come insegna il ”ministro della Paura” Antonio Albanese, niente mette più ansia della falsa allegria”.

Quanto alla necessità, espressa da Dell’Utri, che i giornalisti diano le notizie con fare più allegro e che siano meno dark nell’aspetto, la Berlinguer ha commentato: ”Se ci si mette a sindacare su giornalisti e conduttori e a farlo addirittura in base al rispettivo aspetto fisico, non si dà una gran prova di liberalismo”. ”Il riferirsi all’aspetto come elemento per dare un giudizio di valore – aggiunge Maria Cuffaro – mi fa pensare a un’allusione non bella, a una minaccia velata, a quel “non mi piace la tua faccia” che si dice da noi in Sicilia”.

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