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Editoria: slitta al 2010 il regolamento sui contributi alla stampa

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Roma, 19 nov 2008 – Il governo ha deciso di prendere tempo
sul regolamento attuativo per i contributi all´editoria e il
sottosegretario Paolo Bonaiuti ha annunciato oggi alla Camera,
che l´entrata in vigore delle nuove norme slitta al primo gennaio
2010. Il regolamento (che deriva da una delega sul settore al governo
contenuta nella finanziaria) e´ stato comunque redatto dopo un
lungo confronto con tutte le parti interessate, come ha
sottolineato il sottosegretario, ed e´ stato consegnato alla
commissione Cultura della Camera. Oltre al rinvio di un´anno
dell´entrata in vigore, l´altra importante novita´ riguarda
l´inserimento di un ´tetto´ di 4 milioni al singolo contributo
erogabile per ciascuna testata, per ogni tipo di ´aiuto´.
Bonaiuti, parlando alla commissione Cultura, ha inoltre
assicurato l´impegno dell´esecutivo al pagamento totale dei
contributi 2008, per circa 130 milioni, per i quali restano
quindi in vigore le attuali norme.
Obiettivo dello slittamento deciso dall´esecutivo, ha spiegato
Bonaiuti, e´ quello di arrivare ad una legge condivisa su tutto
il settore, e per questo, probabilmente a gennaio saranno
convocati gli “Stati generali” dell´editoria.
´´Abbiamo ancora dinanzi a noi un anno per cercare di arrivare a
legge condivisa sull´editoria´´, ha affermato il sottosegretario
in commissione. Al ´´metodo della condivisione´´, intanto, sono
gia´ ispirate le modifiche al regolamento, basate sui
suggerimenti delle associazioni del settore (´´una sessantina di
proposte di carattere tecnico, piu´ svariate decine piu´
politiche´´).
Prima novita´ fondamentale, ha spiegato Bonaiuti, lo slittamento
dell´operativita´ del regolamento ´´al primo gennaio 2010:
riguardera´ quindi i contributi del 2009, mentre per quelli del
2008 rimane salva la normativa vigente´´. Un rinvio legato anche
alla necessita´ di dare tempo al Consiglio di Stato di approvare
le nuove norme, una volta che saranno passate al vaglio del
Parlamento.
Per tutte le testate viene fissato ´´un limite generale massimo
ai contributi erogabili, sia diretti che indiretti, pari a 4
milioni. Data la crisi e quindi i dovuti tagli a ogni settore –
ha sottolineato Bonaiuti – abbiamo ritenuto che non si potra´
andare oltre tale soglia´´.
Restano confermati, ha spiegato il sottosegretario, i ´´quattro
pilastri´´ del regolamento, e cioe´ ´´la fortissima
semplificazione delle procedure per l´accesso ai contributi, sia
diretti che indiretti; la parametrazione dei contributi in base
alle vendite effettive e non piu´ alla diffusione, strumento
essenziale per la lotta contro le false cooperative e le false
testate che non vendono copie reali; la trasformazione delle
cooperative in cooperative editoriali; il sostegno
all´occupazione, con i contributi indirizzati alle iniziative in
grado di creare nuovi posti di lavoro´´. Su questo ultimo
aspetto, in particolare, Bonaiuti ha sottolineato con ´´forte
preoccupazione´´ che nel mondo dell´editoria ´´c´e´ aria di
prepensionamenti, di smobilitazioni di decine di redattori: ma
l´applicazione della legge 416 sugli stati di crisi puo´
influenzare pesantemente i bilanci dell´Inpgi´´, l´istituto di
previdenza dei giornalisti.
Il sottosegretario ha anche affrontato il problema dell´
emendamento approvato alla Camera, in sede di collegato alla
Finanziaria, che ora e´ all´esame del Senato, che in sostanza
blocca l´accesso ai contributi pubblici per le societa´
editoriali che prevedono la distribuzione di utili a fine anno. 
´´L´emendamento – ha spiegato – fa riferimento alle agevolazioni
postali, che vanno pero´ a Poste Italiane e non alle imprese
editrici e che sono gia´ state decurtate del 40% circa nel
decreto Tremonti. Sono favorevole a discutere sull´opportunita´
che vengano differenziate le agevolazioni destinate alle grandi
imprese o quotate in Borsa da quelle per le piccole e medie
imprese no profit. Ma ridurre o abolire le agevolazioni postali
non fa immediatamente scattare l´aumento del fondo per i
contributi indiretti: se oggi riduciamo drasticamente un
comparto, si riduce tutto lo stanziamento´´.

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