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Libertà di stampa: giornalista scrive di suicidi in fabbrica, espulso dal partito "Russia Unita"

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Mosca, 20 nov 2008 – Un giornalista e´ stato espulso da ´Russia Unita´, il partito di maggioranza assoluta guidato dal premier Vladimir Putin, per aver pubblicato sul suo sito internet la notizia di una serie di suicidi da parte di operai della fabbrica metallurgica di Magnitogorsk, sugli Urali, per essere stati licenziati o decurtati dello stipendio. Lo rende noto il quotidiano ´Kommersant´, presentando la vicenda con l´ironico titolo ´´Prese misure anticrisi contro un membro del partito´´ Russia Unita, che proprio oggi celebra in pompa magna il suo 10/mo congresso. Pavel Verstov, che dal ´98 ha guidato vari giornali locali ed e´ corrispondente del popolare settimanale ´Argumenti i fatti´, ha scritto la scorsa settimana un articolo in cui, citando fonti dell´ufficio personale della fabbrica cittadina, raccontava le paure degli operai e alcuni casi di suicidio legati a licenziamenti e riduzioni salariali in seguito alla crisi. La dirigenza aziendale l´ha citato in tribunale per diffamazione ma tre giorni fa la sezione locale di ´Russia Unita´, di cui era membro, e´ stata ancora piu´ zelante e lo ha cacciato ´´per attivita´ in contrasto con gli interessi del partito´´. I dirigenti politici hanno giustificato la decisione richiamando le parole con cui il presidente Dmitri Medvedev, nel suo recente discorso alla nazione, chiedeva di punire chi diffonde voci false sulla crisi che incombe sul Paese. ´´Ho cercato di chiarire che per me e´ prioritaria la notizia, mentre la politica del partito viene dopo. A questo punto avevo proposto di chiedere io l´uscita del partito, ma mi hanno accusato di voler guadagnare dividendi politici e hanno deciso di espellermi in modo vergognoso´´, ha dichiarato Verstov. (Ansa)

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