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Sciopero audio-video a La7
La Fnsi: Bernabè ci incontri

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L´assemblea dei giornalisti di La7 ha votato l´astensione audio video dell´informazione (due i voti a favore del black-out totale) a partire da domani 5 dicembre fino a mercoledì 10. la redazione di la7 protesta contro la decisione di azienda e direzione di procedere nel licenziamento di 25 giornalisti attuata con una procedura al di fuori di quanto prevede la legge. Si tratta di un atto che in spregio delle regole contrattuali, tenta di forzare le norme a tutela dei lavoratori e del sindacato. di fatto si cancella cosi´ per i giornalisti di la sette l´articolo 18 dello statuto dei lavoratori. un grave atto che rischia di trasformarsi in un pericoloso precedente per l´intero mercato del lavoro, non solo giornalistico.   ´
Il cdr di La7

Il comunicato della Fnsi                                                                                                               
“La vicenda de La7 è ormai diventata esasperante”, sottolinea in una nota la Federazione nazionale della stampa, che rilancia la richiesta di un incontro a Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom Italia, per un confronto sul futuro di Telecom Italia Media, editore dell´emittente. “Il piano di 25 licenziamenti collettivi di giornalisti, anche alla luce delle ultime preoccupanti notizie sul progetto dei tagli della casa madre Telecom – afferma la Fnsi – appare sempre più arido e devastante e non utile a determinare un futuro importante alla testata. Lo sciopero audio video dei colleghi è una risposta a una situazione che non può consumarsi mettendo sulla strada incolpevoli professionisti pronti e disponibili solo a fornire il massimo del proprio impegno e la qualità del proprio lavoro, quale fattore decisivo per la tenuta e la crescita di un´impresa nel sistema  ditoriale. I giornalisti non sono un semplice fattore di costo; sono il valore fondamentale di qualsiasi impresa che proponga informazione. La centralità delle redazioni non può essere superata attraverso le esternalizzazioni, che debbono essere l´eccezione e non la base di un´iniziativa imprenditoriale. Non è il tempo dei giornalisti divi ma dei giornalisti lavoratori intellettuali che debbono essere considerati nella loro capacità e dimensione vitale il patrimonio centrale di un´impresa di informazione”. Per il sindacato dei giornalisti, “il nuovo piano industriale annunciato dall´amministratore delegato Bernabè non può essere risolto con annunci in qualche piazza finanziaria europea. A questo punto anche su Telecom Italia Media proprietaria di La7, è necessario fare un punto più ampio in un corretto confronto che coinvolga la società madre e i sindacati. Per questo motivo, la Federazione nazionale della stampa italiana – concretamente solidale con i colleghi giornalisti di La7 – ha rilanciato anche formalmente la richiesta di incontro con il dottor Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom Italia Spa, per un confronto di valore strategico sulle azioni del gruppo anche in relazione del futuro di Telecom Italia Media”.

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