per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro:
1) Difesa e non svendita del meccanismo degli scatti di anzianità
quale unico strumento residuo di miglioramento salariale;
2) Rifiuto del piano degli editori di mandare in pensione tutti i colleghi con 58 anni anni d´età e 18 anni di anzianità indipendentemente dal fatto che la loro testata sia o meno in stato di crisi: una rottamazione selvaggia, senza rispettare il criterio della volontarietà, che manderebbe in rovina l´Inpgi (sono in gioco dagli 800 ai 1000 prepensionamenti) e non garantirebbe un ricambio. Si parla di un´assunzione al massimo ogni quattro che andrebbero via con il conseguente aumento dei carichi di lavoro su diverse piattaforme per chi resta. I giornali in questo modo verrebbero trasformati in semplici centrali di impacchettamento del prodotto informazione. Su questo piano, che gli editori chiedono al governo di trasformare in legge, c´è bisogno di una chiara e immediata presa di distanze da parte della Federazione nazionale della stampa.
3) Difesa della qualità, della completezza e della indipendenza dell´informazione, valori che rischiano di essere ulteriormente calpestati dall´offensiva degli editori e che vanno invece salvaguardati in nome di una democrazia libera e moderna.
Il Comitato di Redazione