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Israele: crisi nera per carta stampata e giornalismo online

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Tel Aviv, 12 dic 2008 – Israele, tradizionalmente considerata terra molto fertile e stimolante per la produzione di notizie,  è in piena crisi sia per quel che riguarda il giornalismo su carta stampata, sia per il giornalismo online. La situazione appare alquanto preoccupante: il quotidiano economico Globes ha licenziato una decina dei suoi giornalisti e stessa cosa è stata fatta dal sito internet Walla; il settimanale Makor Rishon è in ritardo con il saldo degli stipendi dei collaboratori; il quotidiano Maariv è in una situazione economica piuttosto negativa e sarà forse costretto a vendere la storica  redazione di Tel Aviv, per lasciare il posto all’edificazione di un nuovo grattacielo; i giornalisti della televisione commerciale Canale 10 hanno subito una riduzione dello stipendio.
Durante un incontro sui problemi nel mondo del giornalismo tenutosi a Eilat, Amos Schocken, editore di Haaretz, ha dichiarato: “Se giudichiamo con criteri economici lo status dei giornalisti, le prospettive non sono incoraggianti”.
Schocken si è espresso con toni molto pessimistici riguardo alla situazione precaria del giornalisti, vittime di una crisi causata in parte dall’aumento dei prezzi della carta, dal calo delle inserzioni pubblicitarie e degli abbonati e da un eccesso di offerta di carta stampata. Ha contribuito alla crisi della carta stampata anche l’offerta di tre quotidiani distribuiti gratuitamente (Israel ha-Yom, 24, Metro) e del giornale economico Calcalist. Il sindacato dei giornalisti riferisce di contratti-capestro che non garantiscono nemmeno i diritti elementari.

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