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Il Cdr de La Repubblica
"No alla commistione sul web
fra pubblicità e informazione"

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Il Comitato di redazione apprende da una notizia d´agenzia che il Gruppo Espresso-La Repubblica e la Rcs-Corriere della Sera hanno fondato un Consorzio per offrire agli inserzionisti posizionamenti pubblicitari particolari sui siti Internet d´informazione dei rispettivi gruppi. 
Il Comitato di redazione, denunciando la violazione compiuta dall´azienda che ha omesso di comunicare preventivamente al sindacato l´avvenuto accordo – così come stabilisce il vigente contratto nazionale di lavoro – pone all´attenzione i rischi di confusione tra contenuti giornalistici e pubblicità e il possibile tentativo da parte degli inserzionisti di condizionare l´autonomia e l´indipendenza della testata.
Il Comitato di redazione avverte l´editore che non saranno tollerate “derive” in tal senso e chiede un immediato confronto sui contenuti dell´accordo, ricordando che esistono regole, nel rispetto del prodotto giornalistico e del lettore, che in nessuna circostanza e per alcun motivo possono essere vanificate.

Il Comitato di redazione di “Repubblica”


“L´allarme lanciato dal Comitato di Redazione de La Repubblica – ha sottolineato il segretario dell´Asr, Paolo Butturini – a seguito della nascita del consorzio pubblicità sul web tra Gruppo Espresso-La Repubblica e Rcs-Corriere della Sera, è sacrosanto. La crisi, che pur va affrontata e presa di petto, non può costituire un alibi per aggirare regole e contratti.
Il Cdr de La Repubblica pone due temi fondamentali in uno snodo difficile come l´attuale: il rapporto con gli organismi sindacali e la commistione fra pubblicità e informazione. L´allergia degli editori per il confronto col sindacato è cosa nota, ma ricordiamo ai gruppi coinvolti che il mancato rispetto dell´articolo 34 del contratto vigente, si configura come comportamento antisindacale, passibile di denuncia civile a norma dello Statuto dei Lavoratori. Un atteggiamento, quello del gruppo Espresso-La Repubblica, ancor più grave visto lo stato di agitazione dichiarato dalla consulta sindacale dell´Associazione Stampa Romana in tutte le testate del Lazio.
Altrettanto delicato, in quanto investe la qualità dell´informazione e la sua credibilità verso i cittadini, il tema del rapporto fra pubblicità e notizie, specie sul web, che è notoriamente frequentato dalla fascia più giovane della popolazione. In assenza di una normativa apposita, che andrà al più presto discussa, devono valere le regole del contratto che impongono la netta distinzione fra inserzione e articolo giornalistico e un limite di ingombro ben preciso. La scorciatoia del riempire le pagine di annunci è miope e poco lungimirante, un eccesso di pubblicità non può che allontanare i navigatori e creare disaffezione proprio nel momento in cui c´è bisogno dell´esatto contrario”.

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