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Il cardinal Tettamanzi: il mestiere del giornalista è prezioso, non cesseremo di averne bisogno

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Roma, 24 gen 2009 – Un ´´mestiere prezioso´´ di cui ´´non cesseremo di avere bisogno´´. Cosi´ l´Arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, ha definito oggi, in occasione della ricorrenza di San Francesco di sales, patrono dei giornalisti e degli scrittori, il ´´mestiere´´ di giornalista. Mestiere, ha precisato Tettamanzi inteso nella ´´definizione piu´ vera´´, quella di ´´ministerium, servizio´´. ´´Essere giornalista oggi – ha detto- e´ un mestiere, un ministerium: un servizio alle persone, per informarle, per diffondere comunicazione, per servire la verita´. Voi, infatti – ha prosegiuto il cardinale – operate con la vostra mente, con le vostre mani, le vostre parole, con le idee, le emozioni. Avete il potere e il compito di ordinare la realta´, quasi per ricrearla, modellarla: non per falsarla ma per fornirne un´interpretazione´´. Il modo di lavorare, ha pero´ evidenziato, e´ cambiato: si sta sempre meno in strada e sempre piu´ davanti al computer, con ritmi di lavoro sempre piu´ incalzanti in una professione sempre piu´ tecnologizzata. Ma ´´la qualita´ vera della comunicazione – osserva Tettamanzi – dipende sempre dalle persone´´. Per essere buoni giornalisti, prima di ogni regola e di ogni codice deontologico, bisogna ´´coltivare dentro di se i valori che sono a fondamento della propria umanita´ e di quella degli altri´´. Da qui un invito, sopratutto agli editori e ai direttori, a ´´tornare ad investire sulle risorse umane, sul giornalismo testimone, non solo sulle tecnologie´´. (adnkronos)

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