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Intercettazioni: monta il caso Genchi, l´ex pm sarà ascoltato il 30 gennaio

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Roma, 26 gen 2009 – Il senatore Francesco Rutelli e il senatore Giuseppe Esposito, Presidente e Vicepresidente del Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, come preannunciato nei giorni scorsi, riferiranno questa sera alle 19 al Presidente del Senato e domani alle ore 9.15 al Presidente della Camera sull´attivita´ del Comitato con riferimento al coinvolgimento di personale appartenente ai Servizi di informazione e sicurezza nelle inchieste Why not e Poseidone, condotte dalla Procura della Repubblica di Catanzaro.
Il Comitato, si legge in una nota, ha poi definito una serie di audizioni: venerdi´ 30 gennaio ad essere ascoltato sara´ Franco Pizzetti, Garante della Privacy; il magistrato Luigi De Magistris, il consulente tecnico Gioacchino Genchi; nonche´ i responsabili delle societa´ telefoniche Tim e Vodafone. Ad essere ascoltati saranno anche il generale Giorgio Piccirillo, Direttore dell´Aisi e l´ammiraglio Bruno Branciforte, Direttore dell´Aise.
Infine, lunedi´ 2 febbraio sara´ la volta di Enzo Jannelli, Procuratore generale di Catanzaro e i magistrati attualmente titolari dell´inchiesta con i responsabili dei Ros dei Carabinieri. (asca)

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´´Lo scandalo lo da´ piuttosto chi si intesta decine di utenze coperte dal segreto parlamentare e le da´ agli amici´´. Cosi´ Gioacchno Genchi, il consulente informatico nell´inchiesta Why Not condotta dal pm Luigi De Magistris, replica a chi lo accusa d aver messo sotto controllo oltre 350 mila utenze telefoniche e al premier Silvio Berlusconi che definisce la vicenda ´´il piu´ grande scandalo della storia della Repubblica´´. ´´Forse sono altri che danno scandalo – dice in una intervista al Secolo XIX – ad esempio quel parlamentare che ha intestato a suo nome decine di schede telefoniche e le ha distribuite ai suoi conoscenti. Schede che giravano per tutta la Calabria e che non si potevano controllare, perche´ erano coperte dal segreto parlamentare´´. Circa l´identita´ di questo parlamentare Genchi dice di essere pronto a rivelarla ´´non appena la Commissione Antimafia mi convochera´´´. L´ex funzionario di polizia sostiene che ´´c´e´ la prova provata´´ che non sia stato il parlamantare ad usare il telefono perche´ ´´ha partecipato a una votazione in Parlamento. E non poteva essere coperto da un ´´pianista´´, perche´ era una votazione ad appello nominale. Eppure, mentre lui era a Roma a votare, altre schede telefoniche a suo nome avevano contatti inquietanti in Calabria. Ma non si sarebbero mai potute intercettare se non chiedendo l´autorizzazione alla sua Camera. Come dire? A quel punto non sarebbe servito a nulla´´.

L´hanno accusata di aver intercettato senza autorizzazione il telefono dell´allora ministro della Giustizia Clemente Mastella, fa notare il giornale genovese. ´´Io non ho mai fatto intercettazioni in vita mia. Ho solo controllato dei numeri di telefono e dei tabulati – dice Genchi – e cioe´ ho ricostruito chi parlava con chi. Ma mai ho ascoltato una telefonata in vita mia´´. Genchi, riguardo l´ampiezza del suo ´archivio segreto´, precisa che ´´sul numero delle utenze acquisite, 792, in capo a diversi soggetti e´ stata accertata la disponibilita´ di diverse utenze telefoniche, con le quali sono state nel tempo utilizzate decine e decine di Imei, con l´ulteriore utilizzazione di decine e decine di altre sim. Quasi sempre intestate a soggetti terzi, appartenenti cioe´ a reti straniere, o intestate ad Enti, alla Regione Calabria ed altri uffici. E´ conseguita un´acquisizione di dati di traffico assolutamente ridotta e selettiva´´. Si e´ poi ´´stati costretti ad ampliarla solo dopo le acquisizioni della Procura della Repubblica di Reggio Calabria sulle gravissime fughe di notizie sulle indagini sull´omicidio Fortugno e sulla strage di Duisburg, la faida di San Luca.

Anche a seguito delle vibrate denunce del Procuratore Nazionale Antimafia´´. Il suo, insomma, e´ stato solo estremo scrupolo professionale…´´In un procedimento penale – sostiene Genchi – non si puo´ certo indugiare con dei pressapochismi nell´attribuzione di una data utenza ad un dato soggetto, specie quando possono discendere delle conseguenze´´. (asca)

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