Cerca
Close this search box.

Intercettazioni: raggiunta intesa nella maggioranza, per i giornalisti pene più severe

Condividi questo articolo:

Roma, 27 gen 2009 – La maggioranza raggiunge l’intesa sul tema delle intercettazioni. Lo rendono noto il reggente di An, Ignazio La Russa, ed il capogruppo dei deputati leghisti, Roberto Cota. Per La Russa “l’intesa e’ sostanzialmente raggiunta, nelle prossime ore verra’ definito tutto. Sara’ il ministro Alfano a definire gli elementi nelle prossime ore. Verranno evitati gli abusi sia nella pubblicazione sia nella durata delle intercettazioni”.

 


Cota spiega: “Abbiamo affidato al ministro Alfano il compito di formulare l’emendamento riassuntivo dell’accordo. Il meccanismo e’ quello di non ragionare sull’elenco dei reati. Le intercettazioni sono uno strumento di indagine e quelli che devono essere colpiti sono gli abusi. Si interverra’ sul sistema dei tempi e dei controlli”. Il Guardasigilli, Angelino Alfano, nella sua relazione al Parlamento sullo stato della giustizia, non parla ovviamente del vertice di maggioranza, ma sulle intercettazioni afferma: “E’ impressionante lo spreco del denaro dei cittadini per il pagamento delle intercettazioni telefoniche ed ambientali. I procuratori della Repubblica, tranne poche virtuose eccezioni, non esercitano di fatto alcuna verifica su tale tipologia di spesa, sostanzialmente fuori controllo. Si badi: si tratta di centinaia di milioni di euro”.


 


Giulia Bongiorno, Presidente della commissione Giustizia della Camera (anche lei di An), ha pero’ presentato questa mattina 10 emendamenti al ddl per ampliare il novero dei reati intercettabili al sequestro di persona, alla violenza sessuale, al delitto di atti sessuali con minorenne, alla rapina, all’estorsione e alla ricettazione. La parlamentare chiede anche di svincolare le intercettazioni ambientali per i reati di mafia e di terrorismo dal presupposto, previsto nel testo del Governo, che si proceda “solo se vi e’ fondato motivo di ritenere che nei luoghi” in cui sono disposte “si stia svolgendo l’attivita’ criminale”. Quanto alla durata delle operazioni di intercettazioni, Bongiorno propone che il pm possa chiedere una proroga degli ascolti oltre il sessantesimo giorno, solo dopo avere ottenuto l’autorizzazione dal capo dell’ufficio. Giancarlo Lehner, deputato Pdl, critica Bongiorno per la sua assenza in aula durante la relazione del Guardasigilli sullo stato della giustizia. Il sindacato dei giornalisti (Fnsi) dichiara: “Il ddl intercettazioni non puo’ diventare motivo di cancellazione della cronaca giudiziaria, ne’ dell’introduzione di impropria limitazione al diritto dei cittadini all’informazione su come procedono le inchieste e sui loro contenuti. Le notizie di rilevanza penale e comunque di pubblico interesse, se conosciute da un giornalista, debbono essere pubblicate”. 


 


Invece di togliere la pena del carcere per i giornalisti dal ddl sulle intercettazioni, come promesso dalla maggioranza, questa potrebbe aumentare: il presidente della commissione Giustizia della Camera, e relatore del provvedimento, Giulia Bongiorno ha, infatti, presentato 10 emendamenti al testo del governo con i quali, non solo non si cancella la condanna detentiva, ma si prevede che aumenti se ad essere pubblicati siano atti di cui è stata disposta la distruzione. Giulia Bongiorno ha poi proposto che la pubblicazione arbitraria di atti del procedimento penale sia punibile con l´arresto fino a sei mesi “o con l´ammenda fino a 10.000 euro”. L´ammenda insomma aumenta, ma sarà in alternativa al carcere, non in aggiunta. Nel ddl Alfano, infatti, si prevede il carcere “fino a sei mesi e con l´ammenda da euro 250 a euro 750”. In un´altra proposta di modifica si è chiesto che ci sia una deroga al principio secondo il quale non si possono fare intercettazioni ambientali a meno che non si sappia che in quel determinato luogo si stia svolgendo un´attività criminosa: cioé, si può sempre ´ascoltare´ in caso di terrorismo e criminalità organizzata. Altra novità: se si vogliono prorogare le intercettazioni per altri 60 giorni, la richiesta dovrà essere autorizzata prima dal capo dell´ufficio. Giulia Bongiorno ha proposto infine di allargare la platea dei reati intercettabili aggiungendo anche la ricettazione, l´estorsione, la rapina, gli atti sessuali con una minorenne, la violenza sessuale, il sequestro di persona. (ansa).

Il network