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Intercettazioni: il Governo presenta 8 emendamenti, insorgono Pd e Idv

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Roma, 29 gen 2009 – Alla fine l´intesa raggiunta nella maggioranza sulle intercettazioni si traduce in norma e il governo presenta in commissione Giustizia della Camera otto emendamenti che di fatto modificano il disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 13 giugno. Otto emendamenti che fanno insorgere l´opposizione. ´´Di male in peggio´´, e´ il commento del leader Idv Antonio Di Pietro. ´´Siamo sconcertati´´, incalza il capogruppo Pd in commissione Giustizia alla Camera Donatella Ferranti. ´´Dopo tanta attesa – aggiunge – il governo ha presentato un testo peggiore del precedente, che limita gravemente il potere investigativo´´ perche´ introduce il principio che per intercettare vi dovranno essere ´´gravi indizi di colpevolezza´´. Gli stessi presupposti, aggiunge Di Pietro, ´´che vengono richiesti per la custodia cautelare in carcere´´. Negli otto emendamenti elaborati in interminabili riunioni tra il deputato del Pdl e legale del premier Niccolo´ Ghedini, il presidente della commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno, il capogruppo Pdl in commissione Enrico Costa e il responsabile Giustizia della Lega Matteo Brigandi´, con il Guardasigilli Angelino Alfano, si prevede che resti la legge attuale per quanto riguarda i reati che si possono intercettare: e cioe´ tutti quelli con condanne superiori ai 5 anni. Poi si introduce il principio dei ´´gravi indizi di colpevolezza´´ e quello che la durata non potra´ essere piu´ lunga di 30 giorni, prorogabili di altri 15, piu´ 15, ma solo nel caso emergano ´´nuovi elementi´´. Ad eccezione dei reati di mafia e terrorismo, per cui l´ascolto potra´ durare 40 giorni, prorogabili di altri 20, ma purche´ non si superi il termine delle indagini preliminari. Queste le principali novita´: TETTO 5 ANNI MA IMPOSSIBILE RICORSO A ´CIMICI´ – Si ripristina l´elenco dei reati intercettabili contenuto nell´articolo 266 del codice di procedura penale. L´ascolto riguardera´ per lo piu´ reati con pene sopra i 5 anni. Quindi si cristallizza un principio gia´ contenuto nel ddl: ci potranno essere intercettazioni ambientali solo se vi sara´ ´´fondato motivo di ritenere che nei luoghi´´ dove si potrebbero nascondere le ´cimici´ si stia ´´svolgendo l´attivita´ criminosa´´. Cade nel vuoto l´appello del Procuratore Antimafia Pietro Grasso secondo il quale con questa norma non si potra´ piu´ ´ascoltare´ cioe´ che si dice in carceri o commissariati. SOSTITUITO PM ´CHE PARLA´, CAMBIA COMPETENZA – Il Pm che parlera´ sul procedimento che gli e´ stato assegnato potra´ essere sostituito e in caso si apra un procedimento contro ignoti per fuga di notizie, sara´ competente il distretto di corte d´Appello piu´ vicino. IN PROCEDIMENTI CONTRO IGNOTI SOLO SU RICHIESTA DI PARTE – In questi procedimenti le intercettazioni dovranno essere chieste dalla persona offesa sulle proprie utenze o nei luoghi dove vive o lavora. E allora ´´per i reati ambientali che sono contro la collettivita´?´´ chiede Ferranti. NO CARCERE GIORNALISTI – Per i cronisti si torna alla legge attuale aumentando pero´ l´ammenda fino a 10.000 euro. E l´ammenda aumenta anche per gli editori. PM CHIEDE E COLLEGIO AUTORIZZA – Il Pm chiede di intercettare e il giudice ´´in composizione collegiale´´ decide con decreto motivato e in presenza di ´´gravi indizi di colpevolezza´´. Prima di dire ´si´ o ´no´ il giudice dovra´ fare una sua ´´valutazione autonoma´´ del caso. Tanto che il Pm dovra´ trasmettergli tutti gli atti compiuti fino a quel momento. STOP A ´´UN GIORNO IN PRETURA´´ – Non si potranno piu´ fare riprese tv nelle aule giudiziarie a meno che non ci sia il consenso di tutte le parti interessate. PM INDICA UFFICIALE POLIZIA GIUDIZIARIA – Il Pm indica l´ufficiale di polizia giudiziaria ´´responsabile del corretto adempimento delle operazioni nei casi in cui non procede personalmente´´. IL ´GIALLO´ DELL´INSIDER TRADING – In un primo emendamento del governo scompaiono dalla lista dei reati intercettabili l´insider trading e l´aggiotaggio. L´opposizione insorge. Ma poi il sottosegretario alla giustizia Giacomo Caliendo precisa: e´ stato solo un errore di battitura. (ansa)

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