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La Asr e la Fnsi al fianco
dei colleghi di Mediaset

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L´Associazione Stampa Romana esprime totale solidarietà a Enrico Mentana, ai Cdr e alle redazioni di Videonews e Canale 5. Il direttore editoriale si è dimesso per difendere le ragioni dell´informazione in un momento di grande tensione istituzionale e sociale del Paese. Che fosse preferibile informare i cittadini sugli sviluppi del caso Englaro, piuttosto che riproporre l´ennesimo litigio televisivo del Grande Fratello, era scelta di opportunità editoriale che tutti ci saremmo aspettati. L´informazione è servizio democratico al quale nessuno si dovrebbe sottrarre e che dovrebbe venire prima dell´audience e del business. Le reti Mediaset sono da anni uno dei punti fermi del panorama televisivo italiano e hanno conquistato questo status anche grazie alla professionalità dei loro giornalisti che hanno arricchito il pluralismo dell´informazione e costituiscono un patrimonio della categoria. Penalizzare queste professionalità, subordinandole a calcoli puramente statistici sulle presenze davanti al video, non è un buon servizio alla qualità dell´informazione e penalizza il dibattito democratico. I colleghi sappiano che qualsiasi iniziativa decideranno di prendere, troveranno Stampa Romana al loro fianco.

LA FNSI


La Federazione Nazionale della Stampa esprime grande apprezzamento per le motivazioni che hanno portato alla decisione annunciata da Enrico Mentana e condivide integralmente la presa di posizione del Comitato di Redazione del Tg5. Il rispetto che Canale 5 ha mostrato per il Grande Fratello e per la logica dell´audience era ieri sera insensato e stridente anche per una tv commerciale. La decisione aziendale suona ancor più incredibile e mortificante viste le risorse giornalistiche a disposizione. Canale 5 ha perso una importante occasione per una competizione sul terreno della qualità, del pluralismo informativo, della sensibilità civile. La decisione di Mentana non può essere ridotta alle consuete, e talvolta banali, baruffe tra conduttori. Quello che stavolta c´è da discutere è il ruolo di responsabilità che compete alla tv, pubblica e privata. E nessuno può essere così spregiudicato da chiudere la discussione a colpi di Auditel, cioè di spot

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