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Ue: cronisti come spie, protesta dell´associazione internazionale dei giornalisti a Bruxelles (Api)

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Bruxelles, 12 feb 2009 – E’ polemica a Bruxelles tra giornalisti e Commissione europea per la nota interna con cui l’esecutivo europeo ha messo in guardia i propri funzionari dalla presenza di “spie” che possono nascondersi dietro i numerosi giornalisti, lobbisti e stagisti che affollano il palazzo Berlaymont. L’associazione internazionale dei giornalisti a Bruxelles (Api), con il suo presidente Lorenzo Consoli, ha oggi protestano formalmente, definendo “inaccettabile questa generalizzazione” “I giornalisti hanno il dovere di cercare le informazioni, anche quelli più sensibili e confidenziali”, ha affermato Consoli. ” E’ inaccettabile che persone del servizio di sicurezza della Commissione mettano sullo stesso piano giornalisti e altre categorie i cui interessi sono totalmente diversi”, ha aggiunto Consoli. Una nota interna della Commissione avverte i funzionari del “rischio spionaggio che cresce ogni giorno” mettendoli in guardia contro un pericolo che – ha detto ieri una portavoce – può nascondersi dietro giornalisti, lobbisti, ma anche sotto le spoglie di “una bella stagista dalle gambe lunghe e i capelli biondi”. “Siamo ben consapevoli che l’essenza della professione giornalistica è cercare informazioni. Non è questo il problema”, ha detto oggi il portavoce Johannes Laitenberger, replicando all’associazione della stampa internazionale. “Il problema è l’obbligo dei funzionari della Commissione a difendere informazioni confidenziali”. Il portavoce ha rilevato che la Commissione, al contrario di altre istituzioni pubbliche, “consente a tutti i funzionari di parlare con i giornalisti, purché mantengano il rispetto richiesto per le informazioni sensibili”. (ansa)

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