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Libertà di stampa sul Web: Rsf, Internet sorvegliato e controllato anche nelle democrazie

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Roma, 11 mar 2009 – Dopo aver fatto un appello, con Amnesty International, per l´eliminazione della censura su Internet, Rsf – Reporters sans frontieres pubblica, il 12 marzo, un rapporto sui ´Nemici di Internet´: ´´Internet e´ sorvegliato e controllato, anche nelle democrazie´´. L´organizzazione analizza il fenomeno della censura che colpisce la Rete in ben 22 Paesi. ´´I 12 ´Nemici di Internet´ (Arabia Saudita, Birmania, Cina, Corea del Nord, Cuba, Egitto, Iran, Uzbekistan, Siria, Tunisia, Turkmenistan, Vietnam) hanno trasformato la Rete in una sorta di intranet, impedendo in questo modo a tutti gli utenti di accedere alle informazioni considerate ´indesiderate´. Tutti questi Paesi si distinguono non soltanto per la loro capacita´ di censurare l´informazione on-line, ma anche per la repressione quasi sistematica degli utenti considerati sovversivi…´´, ha dichiarato RSF. Inoltre dieci governi, che Reporters sans frontieres ha posto sotto sorveglianza, hanno adottato misure che ritiene inquietanti e suscettibili di aprire la via a nuovi abusi. L´organizzazione vuole per esempio attirare l´attenzione sull´Australia e la Corea del Sud, Paesi in cui pensa che misure recentemente adottate possono mettere a repentaglio la liberta´ di espressione su Internet. ´´Oggi la Rete e´ sempre piu´ controllata e nuove forme di censura e di manipolazione dell´informazione stanno emergendo. Commenti ´teleguidati´ messi on-line su siti Internet molto consultati e strategie di pirateria informatica orchestrate dai governi piu´ repressivi confondono l´informazione su Internet´´, ha aggiunto Rsf. Attualmente, 69 cyberdissidenti sono in carcere per aver pubblicato sulla Rete informazioni non gradite dalle autorita´. La Cina, si evince dal rapporto, mantiene il suo record e rimane la piu´ grande prigione al mondo per i cyberdissidenti, seguita dal Vietnam e dall´Iran. (ansa)

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