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Presidenza Rai: giornata di veti, tramonta Guglielmi e torna Cheli

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Roma, 17 mar 2009 – Uno stillicidio di nomi, di incontri, di rinvii, di candidature vere e false, di rifiuti. Ultimo quello del governo nei confronti di Angelo Guglielmi, mentre rimane in piedi in serata la candidatura di Enzo Cheli per la presidenza della Rai. Lo storico direttore di Raitre non si sarebbe tirato indietro: “Non posso dire nulla ma la mia generica disponibilità c´é, non può certo mancare, non è mica un incarico da poco. Ma sono solo voci e momenti confusi, quando tutto questo avrà una base di concretezza allora a quel punto dovrò riflettere seriamente”. Ma poi oggi avrebbe incassato il no del premier Silvio Berlusconi alla proposta del suo nome da parte del Pd e i due Poli sarebbero passati a discutere della candidatura di Marcello Sorgi cara al Pdl ma subito tramontata. E infine la giornata si è conclusa sull´ipotesi di Enzo Cheli, già presidente dell´Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Incarico lasciato da Cheli a Corrado Calabrò giusto quattro anni fa, quindi sarebbe giusto in tempo per superare lo scoglio dell´incompatibilità previsto tra le due cariche e del quale aveva già fatto le spese Alfredo Meocci – lui era consigliere Agcom – quando fu nominato direttore generale della Rai. Ma se, nel ricorrersi delle voci, pare che il premier Berlusconi abbia detto no all´ipotesi Guglielmi proprio perché, come già Claudio Petruccioli, la sua candidatura non sarebbe andata in direzione di un rinnovamento, il suo giudizio sarebbe stato meno freddo nei confronti di una figura istituzionale come quella dell´ex presidente Agcom.La vicenda della presidenza Rai sta diventando una patata sempre più bollente nelle mani di Dario Franceschini e Gianni Letta che si rimandano la palla alternando telefonate a incontri, alla ricerca dell´accordo in salita per trovare l´intesa sulla presidenza di Viale Mazzini. L´intesa del resto é resa necessaria dalla legge, quella Gasparri che stabilisce che per dare il via libera al presidente serve il voto a maggioranza a due terzi della commissione di Vigilanza. Una morsa dalla quale i due dialoganti non possono uscire. Il conto alla rovescia è iniziato e mancano oramai meno di 24 ore all´appuntamento dell´assemblea dei soci previsto per domani alle 16. L´intenzione è di presentare in quella occasione il nome del candidato che poi deve essere votato dalla bicamerale che il presidente Sergio Zavoli, per abbreviare i tempi, ha già convocato per domani alle 14.30 e che quindi, presumibilmente, rimarrà aperta in attesa di trasformarsi in urna per il voto. Questa volta però ci sarebbe una modifica alla procedura seguita nel caso della nomina di Claudio Petruccioli, la prima effettuata con la legge in corso: infatti il Cda secondo la procedura messa in rilievo dal recente intervento della Consulta, dovrebbe riunirsi ad horas dopo l´assemblea e nominare formalmente il presidente prima di darlo in pasto alla Vigilanza e non dopo la pronuncia della bicamerale come accaduto in passato.
Forse un modo per dare una garanzia in più al nome indicato dal Ministero dell´economia insieme a quello del nono consigliere (che dovrebbe essere Angelo Maria Petroni) e attenuare il pericolo di una bocciatura come è stato invece, prima di Petruccioli, per Andrea Monorchio. (ansa)

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