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Europee: l´Idv candida Carlo Vulpio, inviato del Corriere della Sera

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Roma, 18 mar 2009 – L´Italia dei Valori candida alle elezioni europee Carlo Vulpio, l´inviato del Corriere della Sera che per due anni aveva seguito le inchieste sul caso De Magistris, prima di essere sollevato dall´incarico da Paolo Mieli. La scelta di correre con Di Pietro è uno schiaffo al direttore del quotidiano di via Solferino.
“La mia è una candidatura indipendente ma anche di legittima difesa”. Così Carlo Vulpio ha spiegato la sua decisione di candidarsi con l´Italia dei Valori alle prossime elezioni europee. In una conferenza stampa con Antonio Di Pietro, Vulpio ha raccontato la sua vicenda personale: “Negli ultimi anni per me è stato difficile fare questo lavoro senza scendere a compromessi, senza addomesticarmi. E ho anche pagato perché sono stato messo in ´panchina´. Ma non è solo un fatto personale, è un fatto che ci riguarda tutti”. E ha accusato: “Siamo stati messi tutti sotto controllo. Non era mai accaduto nella storia d´Italia. E´ stato intercettato un intero giornale, il mio”.

Il pm Luigi de Magistris, Sonia Alfano, figlia del giornalista Bebbe Alfano ucciso dalla mafia e il giornalista Carlo Vulpio sono le tre candididature Europee presentate dal leader dell´Idv, Antonio di Pietro, in una conferenza stampa. L´ex pm ha annunchiato che sono “indipendenti”. Quella dell´ex pm è una strategia ben precisa, che prevede due conferenze stampa alla settimana per presentare di volta in volta candidati di diversa estrazione sociale.

MANCINO SU DE MAGISTRIS CANDIDATO: “POI NON TORNI IN MAGISTRATURA” – I magistrati che scelgono la politica non dovrebbero più tornare in magistratura. E´ questa l´opinione del vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, espressa in occasione del via libera del Consiglio all´aspettativa dell´ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, che si candiderà alle elezioni europee con Antonio Di Pietro. “A mio avviso è preferibile che sia stabilito il divieto di rientrare nell´ordine giudiziario e sia garantita, a domanda, la mobilità nella Pubblica amministrazione nella funzione e nel ruolo pressapoco corrispondenti a quelli di provenienza”, spiega Mancino. (affari.italiani)

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