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Il Cdr de Il Mattino
scrive ai lettori

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Cari lettori, l´azienda editoriale Il Mattino Spa il 18 marzo ha presentato un piano di ristrutturazione “in presenza di crisi” che contiene il taglio di 37 giornalisti (tra redattori e collaboratori contrattualizzati), più una serie di trasferimenti e riduzioni delle retribuzioni per chi resta in organico. E´ facile immaginare che ci sono persone, vite, famiglie che vengono sconvolte. Ma non sono le questioni sindacali, contrattuali, personali che vogliamo raccontarvi. La crisi è giustificata non da un calo delle vendite (Il Mattino è e resta di gran lunga giornale leader in Campania) bensì da una forte contrazione nei primi mesi del 2009 delle entrate pubblicitarie. Una crisi, però, può essere l´occasione per immaginare un prodotto più moderno e al passo con le nuove tecnologie. E invece l´aspetto che appare preoccupante, per noi che facciamo il giornale e per voi che lo comprate e lo leggete, è che il progetto di nuovo Mattino non fa alcuno scatto in avanti ma anzi contiene proposte che ne offuscano la sua funzione storica essenziale: quella di essere la principale e più autorevole voce del Mezzogiorno, in grado di incidere sulle scelte politiche ed economiche italiane.
Il nuovo Mattino sarà – è scritto nel piano – “fortemente orientato alla sua area di diffusione primaria”, cioè racconterà ai campani cosa accade in Campania come qualsiasi foglio o dorso locale. Il nuovo Mattino non avrà più la redazione di Roma. Non avrà più gli uffici di corrispondenza di Milano e di Reggio Calabria. Il nuovo Mattino non avrà più nessun cronista in Parlamento, nei ministeri, alla Conferenza Stato-Regioni, nei luoghi chiave dove si prendono decisioni spesso fondamentali per chi vive a Napoli e nel Mezzogiorno. Le informazioni da Roma e dal mondo arriveranno “in maniera organica e continua” – si legge ancora nel piano – dall´utilizzo “di conoscenze presenti nelle testate del Gruppo”. Ovvero del Messaggero. Il quale è un fior di giornale con fior di cronisti ma, quando ci sarà da raccontare il federalismo, farà un approfondimento sui tagli alla sanità e agli asili nido in Campania o sul finanziamento di Roma Capitale?
Su questo piano la redazione del Mattino ha cominciato una dura vertenza, rigettando un progetto di una ristrutturazione che pagheranno solo i giornalisti e i lettori ma che, soprattutto, è privo di una adeguata giustificazione dei tagli e manca di un serie, concreto piano di rilancio e di investimenti. Ci avviamo verso un confronto serrato e il nostro obiettivo è un giornale che non arretri, ma che conquisti, grazie al suo forte radicamento nel territorio sempre più spazi e che faccia sentire, sempre più forte e più autorevole di quanto già sia, la propria voce, che è la voce dei napoletani, dei campi e del Sud, nei luoghi della politica, dell´economia e della cultura. Di fronte a un progetto che rischia di far deragliare questo progetto il Comitato di Redazione proclama lo stato di agitazione a annuncia tre giorni di sciopero da gestire nei modi e nei tempi che riterrà opportuni.

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