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Liberta´ di stampa: nasce osservatorio sui giornalisti minacciati e le notizie oscurate

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Roma, 3 apr 2009 – Roberto Saviano, Lirio Abbate, Pino Maniaci, Rosaria Capacchione: giornalisti minacciati, costretti a vivere sotto scorta o uccisi, come Giancarlo Siani la cui storia e´ stata raccontata da Marco Risi nel film Fortapasc, perche´ hanno raccontato con rigore e coraggio le vicende di mafia, camorra e terrorismo. Per documentare questi casi e tutelare la liberta´ di informazione, su iniziativa della Federazione Nazionale della Stampa e dell´Ordine nazionale dei giornalisti, e´ nato un Osservatorio sui cronisti minacciati e le notizie oscurate, che sara´ presentato domani 4 aprile a Perugia, nell´ambito del Festival internazionale del giornalismo. Negli ultimi 40 anni nel nostro paese otto giornalisti sono stati uccisi in Sicilia e uno Campania e centinaia sono stati i cronisti fatti oggetto di ritorsione. ´´La mancata percezione della gravita´ del fenomeno e´ uno degli aspetti del problema´´, dice Alberto Spampinato, giornalista dell´ANSA e consigliere Fnsi che ha lanciato l´idea dell´Osservatorio in un congresso della Federazione nazionale della stampa del 2007. ´´Un aspetto importante di questa iniziativa – sottolinea – e´ la collaborazione tra Federazione e Ordine: per la prima volta si affronta il problema contemporaneamente sul versante sindacale ma anche su quello etico-deonotologico´´. Tra i promotori dell´Osservatorio c´e´ anche Lirio Abbate, giornalista dell´ANSA di Palermo, sotto scorta, e Angelo Agostini, direttore della rivista Problemi d´informazione. Un incoraggiamento ad andare avanti nell´iniziativa e´ arrivata anche da Roberto Saviano, autore di Gomorra e protagonista di recente di un seguitissimo monologo anti-camorra al programma di Fabio Fazio Che tempo che fa. Per documentare tutti i casi italiani di limitazione violenta della liberta´ di espressione e per promuovere la solidarieta´ verso i soggetti minacciati, l´Osservatorio ricorrera´ agli organismi territoriali della categoria dei giornalisti, ma anche a segnalazioni, dichiarazioni pubbliche, pareri di esperti e interviste sul campo. Partecipano all´iniziativa anche l´Associazione Liberainformazione, l´Unione nazionale cronisti italiani e Articolo 21. (ansa)

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