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Liberta´ di stampa: Berlusconi, i media sono contro l´Italia. E annuncia misure "dure"

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Praga, 4 apr 2009 – Per Silvio Berlusconi la misura e´ colma. Il presidente del Consiglio si scaglia contro i media italiani, accusandoli di ´´remare contro gli interessi del paese´´ con ´´calunnie´´ su gaffe inesistenti del capo del governo e senza mai mettere in risalto l´azione che l´esecutivo svolge sulla scena internazionale. Una situazione che lo spinge ad essere ´´tentato da misure dure´´ come quella di suggerire agli italiani di non guardare piu´ una televisione o di non comprare piu´ un giornale. Nel mirino finisce anche la Cgil con la quale il Cavaliere dice di voler dialogare ma senza troppe speranze poiche´ ´´con i sordi non si puo´ ragionare´´. Quando arriva nell´hotel che lo ospita a Praga l´umore del presidente del Consiglio non e´ dei migliori. Al vertice della Nato era andato via senza rispondere alle domande dei giornalisti mantenendo la promessa di non voler piu´ parlare con la stampa. Ma dopo una breve sosta in albergo e una lunga passeggiata nel centro di Praga, dove domani si terra´ il vertice Ue-Usa, lo stato d´animo migliora. Sara´ stato il breve giro tra gli antiquari dove, dice scherzando, deve comprare un regalo per Vladimir Putin e Dimitry Medvedev. O forse i tanti turisti, italiani e stranieri, che lo fermano per farsi fotografare o per salutarlo, fatto sta che quando si ferma a parlare con i cronisti il sorriso gli e´ tornato sul volto. Parla dell´accordo raggiunto in mattinata a Strasburgo sul nome del prossimo segretario generale della Nato, rivendicando la mediazione italiana e sottolineando ´´la splendida collaborazione´´ con il presidente statunitense Barack Obama. Ma proprio i risultati che dice di avere ottenuto lo spingono a estendere il ragionamento all´atteggiamento dei media nei suoi confronti: il suo bersaglio sembrano principalmente i giornali, ma nel mirino finiscono anche le televisioni. ´´Quello che spiace veramente e´ che la stampa italiana remi contro gli interessi dell´Italia´´, dicendo che ´´il premier fa delle gaffe o delle figuracce sul palcoscenico internazionale: viene voglia di dire ´ma andate al diavolo´´´. E la sua reazione, davanti a quelle che non esita a definire ´´calunnie´´ e ´´disinformazione nei confronti dei lettori´´ e´ senza appello: non voglio arrivare a dire che servono azioni dirette e dure nei confronti di certi giornali e di certi protagonisti della stampa, pero´ sono tentato perche´ non si fa cosi´´´. A quali misure si riferisca, Berlusconi lo dice chiaramente: ´´Pensate che se io dico ´non guardate piu´ una televisione o altro´ non c´e´ nessuno che mi segua in Italia?´´. La minaccia, neanche tanto velata, e´ dunque quella di chiedere un boicottaggio a lettori e telespettatori. Parole che scatenano le proteste della Federazione Nazionale della Stampa che con il presidente Roberto Natale parla di dichiarazioni di ´´inaudita gravita´ e con il segretario Franco Siddi di ´´cattive tentazioni´´. La reprimenda di Berlusconi che si estende al principale sindacato italiano. Berlusconi prima ridimensiona i numeri della piazza sostenendo che a manifestare contro il governo fossero solo 200 mila persone poi, a proposito di un tavolo con il principale sindacato italiano, il premier sembra prima aprire e poi chiudere: il dialogo e´ auspicabile ma ´´vedendo i comportamenti degli altri viene da dire che non sono cambiati per niente e con i sordi non si puo´ parlare o ragionare´´. Anche perche´, aggiunge, quello che chiede la Cgil e´ esattamente cio´ che il governo ha annunciato visto che l´esecutivo e´ pronto a ´´ritardare´´ qualche opera pubblica pur di evitare che qualcuno sia emarginato dalla crisi. Poi, poco prima di salire in macchina, si concede una battuta scherzosa: ´´Il tavolo? In testa glielo do…´´. (ansa)

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