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Libertà di stampa: Onu, Ban Ki-moon ricorda i giornalisti morti in servizio

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New York, 7 mag 2009 – Nella giornata mondiale della liberta´ di stampa il segretario generale dell´Onu Ban Ki-moon ha ricordato con un minuto di silenzio i giornalisti morti in servizio: ´´L´articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani garantisce a tutti il diritto a ricercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso i mezzi di comunicazione, indipendentemente dalle frontiere´´, ha detto Ban. Il segretario generale ha lanciato un appello a tutti i governi a perseguire con determinazione gli attentati alla liberta´ di stampa. ´´L´impunita´ – ha detto Ban – porta solo ad altri delitti´´. Sono 11 gli operatori dell´informazione caduti in servizio quest´anno, secondo la Commissione per la protezione dei giornalisti. Sono invece 18 per l´organizzazione Giornalisti senza Frontiere, mentre sono circa 130 quelli che si trovano in prigione. ´´Quello di oggi e´ un appuntamento molto importante – ha dichiarato l´ambasciatore italiano all´Onu, Giulio Terzi, intervenuto alla cerimonia – che serve a tutti noi, ai governi, alle organizzazioni non governative, e ai rappresentanti degli stessi mezzi di informazione, per rinnovare e confermare solennemente l´impegno a difesa della liberta´ di stampa, che oggi si trova di fronte a nuove sfide e opportunita´ che vengono sopratutto da internet´´. Alla cerimonia al Palazzo di Vetro erano presenti numerose organizzazioni non governative impegnate nel settore dell´informazione che, durante il dibattito seguito al discorso del Segretario Generale, hanno portato all´Onu la voce chi opera sul terreno. A rappresentare i giornalisti di tutto il mondo e´ stato un italiano, Giampaolo Pioli, presidente dell´associazione dei corrispondenti alle Nazioni Unite, che ha scelto di onorare le ´´vittime della liberta´ di stampa´´ con le parole contenute nell´editoriale scritto dal cronista srilankese Lasantha Wickrematinge, due giorni prima del suo assassinio a Colombo lo scorso gennaio: ´´Ricordatevi che qualunque sacrificio un giornalista faccia, non e´ per la sua gloria, e´ per voi´´. (ansa)

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