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Libertà di stampa: Iran, liberata la giornalista Roxana Saberi

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Teheran, 11 mag 2009 – E´ stata condannata al minimo della pena per il reato di cui e´ stata riconosciuta colpevole Roxana Saberi, la giornalista irano-americana rilasciata oggi dal carcere di Evin a Teheran. La giornalista, ha detto all´Ansa uno dei suoi avvocati, Abdolsamad Khorramshahi, si e´ vista infliggere due anni di reclusione con sospensione condizionale per cinque anni perche´ riconosciuta colpevole del reato di cui all´articolo 505 del Codice penale iraniano. Vale a dire quello che punisce ´´chiunque raccolga informazioni atte a minacciare la sicurezza del paese con ogni mezzo e sotto la copertura di una funzione ufficiale, e le trasmetta ad altri´´. Per questo reato e´ prevista la reclusione da due a dieci anni. In primo grado invece la Saberi era stata riconosciuta colpevole del reato di cui all´articolo 508, che punisce ´´chiunque cooperi con un governo straniero ostile contro la Repubblica islamica dell´Iran´´. Per questo e´ prevista la reclusione da uno a dieci anni. (ansa)——————————————————————————————————————————-Dopo cento giorni esatti passati nel carcere di Evin a Teheran la giornalista irano-americana Roxana Saberi e´ stata rilasciata oggi grazie alla sentenza del processo d´appello che ha ridotto da otto a due anni la pena inflittale, concedendole la sospensione condizionale. ´´Sto bene, non voglio fare commenti ma sto bene´´, ha detto all´uscita di prigione all´agenzia Afp la giornalista, che dal 21 aprile al 5 maggio scorso aveva effettuato uno sciopero della fame per chiedere il rilascio. La donna era attesa dal padre, Reza Saberi, assieme al quale si e´ poi allontanata a bordo di un´auto. Il padre ha detto alla Cnn che intende riportare ´´appena possibile´´ la figlia negli Stati Uniti, dopo che saranno ultimati i preparativi per il viaggio. Una fonte giudiziaria ha del resto confermato che la Saberi ´´e´ libera di fare cio´ che vuole come qualsiasi cittadino in possesso di un passaporto, e puo´ andare e venire a suo piacimento´´. ´´Dipende da lei se lasciare o no il Paese´´, ha precisato uno dei suoi legali, Abdolsamad Khorramshahi. La soluzione del caso e´ arrivata piu´ presto di quanto era atteso, perche´ ieri, dopo un´unica udienza durata quattro ore, i tre giudici della Corte d´appello avevano annunciato la sentenza per i prossimi giorni. In molti si chiedono ora se il rilascio della giornalista non sia un segnale politico di distensione inviato dalla Repubblica islamica al presidente Usa Barack Obama, che dal suo insediamento propone a Teheran l´apertura di un dialogo dopo 30 anni di gelo. Lo stesso Obama ha chiesto piu´ volte il rilascio della giornalista. Ma le autorita´ di Teheran hanno sempre affermato che la giornalista, da sei anni residente nella Repubblica islamica con passaporto iraniano, e´ esclusivamente cittadina iraniana, non americana. Dopo la sentenza di primo grado, il presidente Mahmud Ahmadinejad era intervenuto per chiedere alla magistratura di garantire che fossero rispettati ´´i diritti alla difesa´´ dell´imputata. E la Corte d´appello ha mostrato subito un´attenzione particolare per il processo. Rispetto alla sola ora di udienza del primo grado, ieri ne sono state impiegate quattro per esaminare la documentazione e ascoltare le dichiarazioni dell´imputata e dei suoi due avvocati. Ma il segnale politico piu´ forte e´ stata la motivazione con cui e´ stata ridotta la pena. Se in primo grado la Saberi era stata riconosciuta colpevole di ´´cooperazione con un Paese ostile´´, cioe´ gli Usa, oggi e´ stata condannata solo per ´´raccolta e trasmissione di informazioni atte a minacciare la sicurezza del Paese´´. ´´La ragione principale di questo cambiamento e´ che gli Stati Uniti non sono stati riconosciuti come Paese ostile´´, ha detto all´ANSA l´avvocato Khorramshahi. Nata e cresciuta negli Usa da padre iraniano e madre giapponese, Roxana Saberi, che ha 32 anni ed e´ fra l´altro una ex Miss North Dakota, si e´ trasferita nel 2003 in Iran come giornalista free-lance per alcuni network occidentali, fra i quali la National Public Radio, la Bbc e la Fox News. Da oltre due anni, secondo le autorita´ iraniane, il suo accredito stampa era stato revocato, ma aveva continuato a lavorare. Il 31 gennaio scorso era stata arrestata. Dapprima l´accusa che era trapelata era l´acquisto di bevande alcoliche, vietate in Iran, poi appunto quella di aver svolto l´attivita´ di giornalista senza permesso e infine quella di spionaggio. (ansa)————————————————————————————————————————
L´associazione Committee to Protect Journalists, una delle piu´ importanti organizzazioni internazionali per la difesa della liberta´ di stampa, che ha sede a New York, ha espresso oggi ´´grande soddisfazione´´ per la liberazione a Teheran della giornalista iraniano-americana Roxana Saberi, sottolineando pero´ che in Iran restano detenuti per motivi politici molti giornalisti iraniani. ´´Siamo emozionati per la liberazione di Roxana Saberi e non vediamo l´ora di accoglierla a casa – e´ detto in un comunicato di CPJ -. Ma questo e´ anche il momento di riflettere delle condizioni difficili i cui i giornalisti iraniani sono costretti a operare ogni giorno. Molti giornalisti iraniani sono tuttora in carcere. E´ urgente che sia data loro la stessa opportunita´ di una revisione giudiziaria dei loro casi come quella che e´ stata offerta a Roxana Saberi´´. (ansa)

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