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Crisi in redazione: De Bortoli (Rcs), inaccettabile il piano di ristrutturazione dell´azienda. Cdr, confermati sei giorni di sciopero

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Milano, 19 mag 2009 – In una lettera inviata al comitato di redazione del Corriere della Sera, il direttore del più importante quotidiano italiano, Ferruccio De Bortoli, ha definito non accettabile l´ipotesi di piano di ristrutturazione aziendale annunciata la scorsa settimana da Rcs MediaGroup. Lo ha riferito in serata in una nota lo stesso Cdr del Corriere che tra l´altro ha deliberato all´unanimità di respingere “le ipotesi prospettate dalla Rcs Quotidiani, ritenendole irricevibili”.Giovedì scorso Rcs MediaGroup ha detto di aver chiuso il primo trimestre con una perdita netta di 40,7 milioni in peggioramento dal rosso di 18,6 milioni di un anno prima e il consiglio ha approvato una serie di misure strutturali per fronteggiare l´attuale crisi. La manovra complessiva sarà superiore a 200 milioni di euro, compreso il costo del lavoro ma al momento non sono noti altri dettagli.
“A seguito della relazione del Comitato di Redazione sugli incontri avuti con l´azienda giovedì e lunedì scorsi, nei quali l´amministratore delegato Giorgio Valerio ha prospettato l´intenzione di intervenire sui costi redazionali ed editoriali, l´assemblea all´unanimità (…) prende atto con soddisfazione che anche il direttore in una lettera inviata oggi al Cdr ha ritenuto ´non accettabile l´ipotesi di piano di ristrutturazione aziendale´”, si legge nella nota del Cdr.
Il comitato di redazione inoltre “considera grave che, nonostante le reiterate richieste dell´organismo sindacale, la Rcs Quotidiani continui a non fornire informazioni e dati di bilancio circostanziati e documentali sul Corriere della Sera, tali da certificare le misure illustrate dalla Rcs”.
Il Cdr “non permetterà che la redazione sia chiamata a farsi carico di danni provocati da acquisizioni ed errori manageriali e conferma il pacchetto di sei giorni di sciopero già affidato al Cdr per difendere l´occupazione, la professionalità, la qualità e il prestigio della testata”. (reuters.it)

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