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Libertà di stampa: dopo la sentenza Mills, Berlusconi all´Aquila attacca giudici e cronisti. Natale (Fnsi), chieda scusa ai giornalisti

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L´Aquila, 19 mag 2009 – Jose´ Manuel Durao Barroso se ne riparte dopo aver promesso l´aiuto dell´Europa all´Abruzzo devastato dal terremoto e Silvio Berlusconi avrebbe di che essere contento. Invece, la sua dodicesima visita all´Aquila si trasforma all´improvviso in un difficile intreccio di pubblico e privato, amaro sfogo sulla ´´scandalosa´´ sentenza Mills e su Noemi Letizia, livido attacco ai giudici, stampa, opposizione. I riflettori della conferenza stampa, appena il presidente della Commissione Ue se ne va, si accendono di nuovo sul volto furente del presidente del Consiglio. Ci sono panni da lavare in famiglia. E lui affonda sul fatto del giorno: le motivazioni della condanna per corruzione in atti giudiziari dell´avvocato inglese David Mills, che lo chiamano in causa. ´´E´ una sentenza semplicemente scandalosa, contraria alla realta´ – tuona – come sono sicuro sara´ accertato in appello per quanto riguarda il signor Mills. Ho annunciato stamattina la mia intenzione di fare un intervento in Parlamento sulla sentenza Mills e, appena avro´ tempo, lo faro´. In quella sede diro´ finalmente quanto da tempo penso a proposito di certa magistratura´´´. Il tiro del premier si sposta subito dopo sulla stampa. Berlusconi e´ furibondo verso la cronista dell´Unita´ Claudia Fusani che gli chiede se, dopo le motivazioni della sentenza Mills, non sia il caso di farsi processare e quindi di congelare il lodo Alfano. ´´Con questi giudici non si puo´ fare – esplode – Il processo c´e´ ed e´ a Mills. Ci sara´ un appello, ci sara´ un altro giudice ed io sono sereno. Quando il processo riprendera´ ci sara´ una assoluzione assoluta´´. Lo scontro si fa duro, la giornalista insiste: si faccia processare. Berlusconi alza moltissimo la voce: ´´Su questa cosa mi infurio. Lo posso giurare sui miei figli. Non perdo tempo a risponderle. Me ne vado o senno´ se ne va lei. Questa cosa mi fa infuriare, e´ come se mi dicessero che non mi chiamo Silvio Berlusconi´´. E ancora, senza mai citare il giudice Nicoletta Gandus: ´´Avevamo ricusato questo giudice che in tutte le situazioni e´ andato in piazza per criticare l´operato del governo. E´ scandaloso, vedrete cosa diro´ in Parlamento´. ´´Se c´e´ un fatto indiscutibile e´ che non c´e´ stato alcun versamento di nessuno al signor Mills – si agita sulla sedia il premier – E´ stato spiegato chi aveva dato i soldi, ne e´ stato individuato il tragitto, sono state individuate le azioni fatte da Mills su questi soldi e il fisco inglese lo ha costretto a pagare imposte, considerando questa entrata un suo compenso professionale. Se fosse stata una donazione, il signor Mills non avrebbe dovuto pagare alcuna imposta. Se questo non vi basta… Non perdo altro tempo. Ci sono gia´ stati 102 processi, ho gia´ speso 200 milioni in avvocati e consulenze´´. Ce n´e´ ancora per l´opposizione (´´Di Pietro mi fa orrore, e´ pericoloso per la democrazia´´) e per la stampa, con i cronisti stranieri strabiliati. Sulla sentenza Mills ´´puntualmente programmata´´ a due settimane dal voto europeo, il premier dice di aver visto ´´commenti dell´opposizione divisa al proprio interno e annullata nei consensi´´. Stesso copione montato ´´in modo vergognoso con le veline, mai esistite, completamente inventate dall´opposizione e dai giornali asserviti all´opposizione´´. Le luci si spostano adesso ancora su Noemi Letizia, per Berlusconi ´´bersagliata in modo incredibile dai giornali, che si sono interessati perfino ai beni intestati a lei dalla famiglia´´. ´´Tutto cio´ e´ veramente vergognoso – quasi grida – mi vergogno per questi giornali nel leggere queste cose, oltretutto interamente inventate, come le dichiarazioni trasmesse da ´Annozero´ e non riconosciute dalla interessata´´. Altro che rispondere al decalogo di ´Repubblica´ in Parlamento, come gli chiede di fare il giornalista Gianluca Luzi. ´´Sono cose private. Ma le pare che possa rispondere a queste cose in Parlamento? Che c´entrano i fatti privati, con quale diritto vi occupate dei fatti familiari? Sono andato a chissa´ quanti matrimoni, festeggiamenti e anniversari, non ho nulla da nascondere. Con che diritto state perseguitando una famiglia per bene? Vergognatevi´´. ´´Gli italiani sono con me, con me´´, grida ancora il premier, citando l´ultimo dei sondaggi che lo vede al 75% di popolarita´. E ancora: ´´Non rispondo a La Repubblica. Ho gia´ risposto quando hanno detto che ero malato. Ho risposto che eravate voi malati di invidia personale e odio politico. Lo confermo in pieno. E questo non e´ un attentato alla liberta´ di stampa. Cadete nel ridicolo quando dite che in Italia non c´e´ liberta´ e che il primo ministro ha capacita´ di interferire sulla libera stampa. Scherziamo vero? Volete Scherzare? Peccato che all´esterno certe affermazioni vengono prese per vere. E questo fa male al paese, e a tutti gli italiani´. (ansa)——————————————————————————————————————————– “E’ incivile ed indegno di un rappresentante delle istituzioni l’atteggiamento tenuto oggi dal Presidente del Consiglio nei confronti dei giornalisti durante la conferenza-stampa a L’Aquila. Nemmeno il nervosismo per la sentenza Mills può giustificare toni così aggressivi, il rifiuto sprezzante di rispondere ad alcune domande, l’esplicita richiesta ad una cronista di allontanarsi”. E´ quanto afferma Roberto Natale, Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. “Per sottrarsi a quesiti scomodi – prosegue Natale – l’on. Berlusconi continua a citare le lusinghiere percentuali di gradimento che gli assegnerebbero i sondaggi, ma lo fa totalmente a sproposito: anche se il suo consenso dovesse arrivare al 100 per cento degli italiani, questo non lo autorizzerebbe a sottrarsi alle domande che i giornalisti hanno il diritto-dovere di porgli. Nell’esprimere solidarietà alle colleghe e ai colleghi bersagliati dall’on. Berlusconi, la Fnsi chiede al Presidente del Consiglio di scusarsi per le sue intemperanze. Altrimenti sarà il caso di cominciare a pensare che le conferenze-stampa si facciano senza stampa”. (fnsi)

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