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Il futuro dell´Unità
fare e fare presto

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Dopo un lungo percorso, il Cdr con le associazioni di stampa territoriali e la Fnsi ha ratificato al ministero del Lavoro l´accordo con l´azienda per il piano di ristrutturazione e l´avvio dello stato di crisi per l´Unità. Ancora una volta, la redazione – con grandi sacrifici professionali, personali e economici – ha fatto fino in fondo la sua parte, con estremo senso di responsabilità, consapevole della grande difficoltà che sta vivendo ancora una volta il giornale fondato da Antonio Gramsci. Ancora sono incerti i nuovi assetti proprietari della Nie; ancora le prospettive patrimoniali, proprietarie ed economiche appaiono confuse e preoccupanti. La redazione chiede, ora, che mostrino altrettanto senso di responsabilità tutte le parti in causa. Si avvia un piano di ristrutturazione determinante per dare una prospettiva all´Unità. Ma si tratta comunque dell´avvio di un percorso difficile e pesante in primis per i lavoratori. Al dato doloroso dei pensionamenti e dei prepensionamenti, o alla dura realtà dei contratti a tempo determinato o di collaborazione non rinnovati, si aggiunge la cassa integrazione che decurta fortemente le buste paga. Quello che serve adesso è uno sforzo congiunto per ridare serenità, coesione, carica e motivazioni condivise ad un corpo redazionale fortemente provato dalla crisi che attraversa l´azienda. Uno sforzo che può essere condiviso da tutti: sarebbe un gesto di grande significato una partecipazione personale alla solidarietà, nelle forme e nei modi possibili, dei membri del Consiglio d´Amministrazione e dei vertici dell´azienda, nonché dello stesso direttore, che potrebbe condividere nelle forme che ritenesse opportune i sacrifici che la redazione è chiamata a sostenere. L´ulteriore trattativa sul contenimento del costo del lavoro non può mettere ulteriormente a rischio le retribuzioni. E´ altresì evidente che grande impatto sulla vita quotidiana dei redattori avrà il piano di riorganizzazione del lavoro che chiediamo alla direzione di presentare al più presto e in modo dettagliato alla rappresentanza sindacale per essere, poi, oggetto di un approfondito confronto con la redazione. A tal proposito il Cdr, riportando quanto emerso all´unanimità dall´Assemblea dei redattori, ritiene impraticabile l´ipotesi di un´organizzazione della cassa integrazione a rotazione su base oraria, sia pur volontaria: motivi di equa e verificabile distribuzione del lavoro, di rispetto delle regole e di coerenza con un accordo che fissa in 17 unità il numero degli esuberi, spinge la redazione a giudicare una simile eventualità nella sostanza insostenibile e foriera di tensioni. Rischierebbe tra l´altro di incrinare quello spirito di coesione solidale indispensabile per affrontare le difficili sfide cui la redazione è chiamata. Lo stesso accordo sottoscritto dalle parti, proprio a tutela di questo valore, non a caso parla esplicitamente di una Cigs a rotazione che verrà gestita “applicando criteri di omogeneità temporale”. Il Cdr e i fiduciari delle redazioni di Bologna, Firenze e Milano, la Federazione Nazionale della Stampa, l´Associazione Stampa Romana, l´Associazione stampa Emilia e Romagna, l´Associazione Stampa Toscana

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