L´assemblea dei redattori di Apcom respinge il contenuto violento e inaccettabile dell´informativa consegnata dall´azienda ieri al Comitato di redazione, che prefigura un pesante quanto ingiustificato ridimensionamento di un terzo degli organici dell´agenzia. L´assemblea sottolinea che le intese aziendali sullo sviluppo dell´agenzia e la stabilizzazione dell´occupazione restano a tutti gli effetti in vigore e considera precondizione per l´avvio di qualunque confronto il puntuale rispetto delle medesime, a partire dalle prime scadenze temporali previste a breve. L´azienda si era impegnata ad approfondire il mai chiarito andamento del costo del lavoro, in crescita nonostante il calo numerico dei dipendenti e le uscite di giornalisti e dirigenti con retribuzioni di profilo alto e in qualche caso molto alto. Anche questo approfondimento è preliminare all´inizio di un qualsiasi confronto. Il socio di minoranza, nel cedere per un prezzo simbolico la maggioranza delle azioni, ha immesso capitali freschi per dieci milioni e mezzo di euro per dare tempo e mezzi al nuovo entrante per il “risanamento”. I ricavi, secondo quanto ha riferito l´Ad al Cdr, sono in crescita per almeno due milioni di euro nell´esercizio 2009. Nessuno degli indicatori di prospettiva visibili giustifica quindi la previsione di un drastico ridimensionamento dell´agenzia come quello ipotizzato nell´informativa che l´azienda ha consegnato al Cdr. L´assemblea chiede all´azionista di rendere esplicito quanto accaduto in queste ultime settimane tale da determinare una “sopravvenuta e imprevista situazione di crisi” che solo 30 giorni fa non emergeva. L´Assemblea vuole essere informata di come sono stati impiegati i 10,5 milioni di euro che Telecom ha fornito a Sviluppo Programmi Editoriali del gruppo Abete per rafforzare l´attività dell´Agenzia e che avrebbero dovuto fornirle il sostegno necessario per programmare gli sviluppi futuri senza preoccupazioni finanziarie a breve-medio termine. I giornalisti di Apcom condividono appieno lo “stupore” espresso in assemblea dal direttore per la scelta aziendale di annunciare una ristruttrazione basata su tagli del personale, indicando già un obiettivo finale di riduzione degli organici di un terzo, fino a 60 redattori: la fissazione del piano editoriale spetta al direttore, che ha garantito di non essere intenzionato a promuovere tagli indiscriminati ma di voler “regolarizzare il più possibile” l´occupazione. Di fronte all´ipotesi di ristrutturazione contenuta nel documento aziendale, appare comunque non più rinviabile un´assunzione di responsabilità da parte del direttore, che deve presentare al più presto il suo piano editoriale e chiarire a quale tipo di sviluppo dell´agenzia pensa, con quale organizzazione del lavoro, con quale perimetro redazionale, coerentemente con quanto ha comunicato all´assemblea. L´assemblea: proclama uno sciopero immediato di 24 ore, dalle 6.00 di domani, 25 giugno, alle 6.00 del 26 giugno come prima iniziativa di lotta contro il contenuto del documento aziendale; indice lo stato di agitazione immediato e fino al 31 luglio, con il blocco dello straordinario per tutti al momento dell´esaurimento del plafond massimo mensile previsto dalle norme vigenti ed invita i capi desk e i colleghi dell´ufficio centrale a organizzare il lavoro nel rispetto dell´orario contrattuale; affida al Cdr il compito di valutare la regolarità contrattuale della produzione multimediale in essere, non essendo mai stato presentato dall´azienda il piano previsto dall´accordo del 2006 e dal Cnlg; dà mandato al Cdr di rifiutare la convocazione dell´azienda prevista per il 26 giugno prossimo, perché fondata su un documento irricevibile; consegna al Cdr un pacchetto di altri cinque giorni di sciopero, da utilizzare anche consecutivamente qualora il confronto con l´azienda lo richiedesse.
Approvato all´unanimità.
LA SOLIDARIETA´ DELLA ASR
L´Associazione Stampa Romana esprime solidarietà e si schiera al fianco della redazione di Apcom in sciopero. Ancora una volta un editore cerca di approfittare della crisi per tagliare i posti di lavoro. Pur in presenza di un deficit, per altro tutto da accertare nella sua quantità e nella sua struttura, altri indicatori oggettivi (diminuzione dei costi, compreso quello del lavoro, nuovi contratti ecce), dicono che Apcom è un´agenzia in ascesa che avrebbe bisogno di un piano di sviluppo e consolidamento non certo del taglio di 30 giornalisti sui 90 circa che compongono la redazione.
Irrituale e inaccettabile è anche il metodo seguito dall´azienda che da qualche settimana è passata sotto il controllo del Gruppo Abete, già proprietario dell´Asca. Il contratto prescrive una precisa prassi per chi voglia aprire un confronto con il sindacato su un ipotetico stato di crisi. TMNews, invece, ha scelto di inviare una lettera al Comitato di Redazione prefigurando, fra l´altro, la cancellazione di un accordo che prevede la stabilizzazione di alcuni colleghi precari presenti da anni in redazione. E´ un atteggiamento illegale e da respingere: gli accordi si rispettano, se mai si ridiscutano, certo non si possono cancellare con una comunicazione. L´Asr è pronta a sostenere il Cdr nel confronto con l´azienda, ma chiede che si rispettino le regole a tutela dell´autonomia dei giornalisti, dei posti di lavoro e della dignità dei colleghi a cominciare dai tempi determinati.