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Libertà di stampa: rapporto 2009 di Ossigeno, in tre anni minacciati oltre 200 giornalisti mentre 10 vivono sotto scorta

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Roma, 19 lug 2009 – Sono oltre duecento i giornalisti che in Italia, fra il 2006 e il 2008, hanno ricevuto minacce e intimidazioni per la pubblicazione di notizie sulla mafia, sul terrorismo o su episodi di estremismo politico. Una decina di loro vivono sotto scorta.I dati sono contenuti nel Rapporto 2009 di Ossigeno, l´osservatorio della Fnsi e dell´Ordine dei Giornalisti sui cronisti sotto scorta e le notizie oscurate in Italia con la violenza. Il Rapporto e´ stato consegnato oggi al Quirinale al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, durante la cerimonia del Ventaglio, dal presidente e dal segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa, Roberto Natale e Franco Siddi, dal segretario dell´Ordine nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino, e dal giornalista Alberto Spampinato, consigliere nazionale della Fnsi e direttore del progetto Ossigeno. Era presente Arnaldo Capezzuto, il cronista di Napoli che ha denunciato alla magistratura e fatto condannare i boss di Forcella che lo avevano minacciato per impedirgli di pubblicare alcuni retroscena dell´omicidio della giovanissima Annalisa Durante. Il Rapporto Ossigeno 2009, pubblicato sulla rivista Problemi
dell´Informazione (Il Mulino), da oggi e´ integralmente
disponibile sui siti ufficiali della Fnsi e dell´Ordine dei
Giornalisti, e su numerosi altri che condividono il progetto. Il
Rapporto contiene tre reportages in Sicilia, Calabria e Campania fra i cronisti piu´ esposti; analizza la dinamica dell´isolamento del giornalista che non osserva le regole non scritte della ´´prudenza´´; elenca 52 episodi di minacce e intimidazioni registrati nel 2006-2008 sui giornali o segnalati da attestazioni di solidarieta´.
Fra gli episodi segnalati nel Rapporto, il piu´ grave e´
l´attentato al cronista dell´Ansa di Palermo Lirio Abate,
sventato all´ultimo momento il 4 settembre 2007. Il Rapporto
elenca sedici aggressioni fisiche, tre minacce in sede
processuale (a Rosaria Capacchione, Roberto Saviano, Lirio
Abbate), otto danneggiamenti all´abitazione o all´automobile,
diciassette minacce telefoniche o con lettere anonime.
´´Si tratta di un fenomeno piu´ grave e piu´ esteso di quanto si possa dedurre dalle frammentarie notizie di cui si dispone
comunemente – dice Spampinato -. Riguarda soprattutto i cronisti impegnati nei territori a forte radicamento mafioso. Con il nostro osservatorio vogliamo diffondere la consapevolezza che non si tratta di fatti marginali e far capire che di fronte a questo genere di minacce serve una piu´ puntuale attenzione del mondo dell´informazione e delle istituzioni´´. (ansa)

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