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Libertà di stampa: Insi, sono almeno 46 i giornalisti uccisi nei primi 7 mesi del 2009

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Ginevra, 3 ago 2009 – Almeno 46 giornalisti hanno perso la vita quest´anno mentre coprivano notizie in 21 Paesi, con Somalia e Messico tra i posti più pericolosi per i media. E´quanto ha annunciato l´International News Safety Institute (Insi). L´organismo con sede a Bruxelles che monitora le uccisioni di giornalisti e loro assistenti nel mondo, ha aggiunto che l´alto numero di omicidi che un tempo si registrava in Iraq è rapidamente diminuito con il calo della violenza nel Paese. Fino alla fine di luglio sei reporter somali di media locali e internazionali sono stati uccisi e due, presi in ostaggio nel 2008, sono ancora prigioneri, ha detto l´Insi.”Ma è la situazione in Messico a provocare forte preoccupazione con almeno tre omicidi confermati e altri tre sotto indagine”, ha detto ancora l´organizzazione, sostenuta dai principali media e istituti professionali al mondo. Tre giornalisti morti per ogni paese è il bilancio per Pakistan, Iraq e Filippine. Mentre l´Insi rileva che nello Sri Lanka è stata segnalata l´uccisione di 34 fra giornalisti e operatori dell´informazione da quando l´attuale governo è andato al potere nel 2004. Il totale di 46 morti a fine luglio, compresi cameraman e fotografi, va confrontato con i 109 uccisi in 36 Paesi nell´intero 2008. L´Insi registra nei propri dati anche le morti accidentali avvenute durante lo svolgimento della professione. (reuters)

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