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Tv: telefonata del Colle sulla rottura Rai-Sky, Napolitano amareggiato

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Roma, 3 ago 2009 – Il Quirinale stupi­to, amareggiato per la rottura tra Sky e Rai, con la scomparsa del pacchetto Raisat dall’offer­ta satellitare. Un presidente del­la Repubblica che ha la netta sensazione di una sostanziale mancata trattativa tra il servi­zio pubblico e la Tv di Rupert Murdoch. Il messaggio è arriva­to molto chiaramente ieri all’in­tero Consiglio di amministra­zione e soprattutto al direttore generale Mauro Masi proprio in una giornata in cui il Cda si è diviso su un pacchetto di nomi­ne e il presidente si è astenuto. Poco prima dell’inizio del Consiglio, il presidente della Rai, Paolo Garimberti, ha con­vocato i consiglieri e Masi. E li ha messi al corrente di una tele­fonata ricevuta venerdì. Mi ha chiamato il presidente Giorgio Napolitano, ha detto Garimber­ti, e mi ha ricordato il senso della nostra visita al Quirinale del 21 luglio. In quell’incontro, avvenuto su invito della Presi­denza della Repubblica, Napoli­tano ci chiese delucidazioni sulla vicenda Rai-Sky condotta dalla direzione generale, ha sot­tolineato il presidente della Rai, e lasciammo il palazzo assi­curando al Capo dello Stato che la trattativa sarebbe stata dura ma seria. Ora il Presiden­te — ha spiegato ancora Garim­berti — ha ricavato l’impressio­ne, da una attenta lettura dei giornali, che la trattativa Rai-Sky non ci sarebbe vera­mente mai stata… credo che d’ora in poi sarà molto difficile che per questo vertice della Rai arrivi un nuovo invito al Quirinale…

Il risultato della comunica­zione di Garimberti, assicura­no al settimo piano di Viale Mazzini, è che Mauro Masi sta­rebbe preparando con grande rapidità una dettagliata relazio­ne sulle ragioni che hanno por­tato la Rai a troncare il rappor­to con Sky da recapitare al più presto alla segreteria generale della Presidenza della Repub­blica. E, comunque, l’intera vi­cenda resta ancora apertissima dal punto di vista aziendale poiché il Cda non ha ancora formalmente «preso atto» del­la relazione svolta da Masi il 30 luglio sulla vicenda Sky, ma si è «limitato ad ascoltarlo». Un particolare non secondario che proprio Garimberti ha riferito, lo stesso giorno, alla commis­sione parlamentare di Vigilan­za Rai dopo una precisa do­manda rivolta dal presidente Sergio Zavoli. Un passaggio che non dev’essere certo sfug­gito al Quirinale.


Insomma, la grana Rai-Sky deve ancora veramente «esplo­dere » a Viale Mazzini. L’intero blocco dei sindacati aziendali (i giornalisti con l’Usigrai, i di­rigenti con l’Adrai, Slc-Cgil e Snater) si dichiara pronto allo sciopero compatto e alla mobi­litazione comune per protesta­re contro il possibile declino dell’azienda. «Aspettavamo con ansia la conferenza stam­pa di Masi, a quanto pare ar­ruolabile per il Cda, ma non per spiegare ai giornalisti e agli utenti le ragioni della rot­tura con Sky», attacca il segre­tario Usigrai Carlo Verna. (corriere.it)

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