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Ricorrenze: in ricordo di Enzo Baldoni, il giornalista freelance ucciso in Iraq 5 anni fa

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Roma, 26 ago 2009 – Enzo Baldoni, pubblicitario e giornalista italiano, in Iraq come giornalista freelance, venne rapito presso Najaf il 21 agosto 2004 dall´Esercito islamico dell´Iraq, una sedicente organizzazione fondamentalista musulmana che taluno ha ritenuto genericamente legata ad Al-Qaeda. Dopo un ultimatum all´Italia per il suo ritiro di tutte le truppe entro 48 ore, venne ucciso: la data della morte e’ presumibilmente il 26 agosto di cinque anni fa. Il suo corpo non e’ stato ancora trovato nel luglio 2005 la Croce Rossa entrò in possesso di un frammento di osso che si pensò potesse appartenere al corpo di Baldoni; questa ipotesi è stata confermata il mese successivo con i risultati delle analisi del DNA eseguite dal Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) dei Carabinieri. Purtroppo il Governo italiano di allora, presieduto da Silvio Berlusconi con Gianfranco Fini Ministro degli Esteri non si e´ preoccupato del rapimento di Enzo Baldoni, al contrario di quanto ha fatto per liberare i quattro militari privati sequestrati dalle ´´Falangi Verdi di Maometto´´, sempre in Iraq, un anno prima circa. Fabrizio Quattrocchi, uno dei componenti della compagnia militare privata, ucciso durante la prigionia, nel marzo 2006 della medaglia d´oro al valor civile alla memoria.
BALDONI? DIMENTICATO!

Sul concetto della sua morte Enzo Baldoni ritornò più volte, sia in e-mail personali, che successivamente sono state pubblicate, sia in dichiarazioni. Come ad esempio in questo suo intervento nella mailing list che gestiva:

‘’ Vorrei che tutti fossero vestiti con abiti allegri e colorati. Vorrei che, per non più di trenta minuti complessivi, mia moglie, i miei figli, i miei fratelli e miei amici più stretti tracciassero un breve ritratto del caro estinto, coi mezzi che credono: lettera, ricordo, audiovisivo, canzone, poesia, satira, epigramma, haiku. Ci saranno alcune parole tabù che assolutamente non dovranno essere pronunciate: dolore, perdita, vuoto incolmabile, padre affettuoso, sposo esemplare, valle di lacrime, non lo dimenticheremo mai, inconsolabile, il mondo è un po’ più freddo, sono sempre i migliori che se ne vanno e poi tutti gli eufemismi come si è spento, è scomparso, ci ha lasciati. Il ritratto migliore sarà quello che strapperà più risate fra il pubblico. Quindi dateci dentro e non risparmiatemi. Tanto non avrete mai veramente idea di tutto quello che ho combinato.

Poi una tenda si scosterà e apparirà un buffet con vino, panini e paninetti, tartine, dolci, pasta al forno, risotti, birra, salsicce e tutto quel che volete. Vorrei l’orchestra degli Unza, gli zingari di Milano, che cominci a suonare musiche allegre, violini e sax e fisarmoniche. Non mi dispiacerebbe se la gente si mettesse a ballare. Voglio che ognuno versi una goccia di vino sulla bara, checcazzo, mica tutto a voi, in fondo sono io che pago, datene un po’ anche a me. Voglio che si rida – avete notato? Ai funerali si finisce sempre per ridere: è naturale, la vita prende il sopravvento sulla morte – . E si fumi tranquillamente tutto ciò che si vuole. Non mi dispiacerebbe se nascessero nuovi amori. Una sveltina su un soppalco defilato non la considerei un’offesa alla morte, bensì un’offerta alla vita.

Verso le otto o le nove, senza tante cerimonie, la mia bara venga portata via in punta di piedi e avviata al crematorio, mentre la musica e la festa continueranno fino a notte inoltrata. Le mie ceneri in mare, direi. Ma fate voi, cazzo mi frega. Basta che non facciate come nel Grande Lebowski. ‘’

Baldoni e’ stato principalmente un copywriter, attivita’ che svolgeva in una sua società, Le Balene Colpiscono Ancora. E’ stato volontario della Croce Rossa. Altra sua grande passione i fumetti, di cui e’ stato un traduttore appassionato e onnivoro. Ha collaborato Linus e Corto Maltese, e inseguendo la propria passione per i viaggi, si ritrovò in breve tempo a scrivere di terzomondismo, guerriglieri, e situazioni estreme, seguendo il suo convinto pacifismo. Altre collaborazioni importanti sono state quelle co Diario, Specchio della Stampa, il Venerdì di Repubblica e altri periodici. Fra le sue passioni più recenti, Internet e i blog, cui dava un taglio giornalistico e volutamente dissacrante.

E’ stato tra i primi giornalisti a ricorrere al blog in Italia e all´estero, associò la sua conoscenza del mondo pubblicitario in termini di comunicazione efficace, concisa e corretta, alla sua esperienza nell´utilizzo delle tecniche informatiche e delle dinamiche delle comunità virtuali.

I suoi pensieri e concetti crudi erano espressi in forma lieve e dissacrante. Usava testi e molte fotografie ed era nel suo stile evidenziare il ruolo dei suoi accompagnatori di viaggio. Alcune sue fotografie descrivono le persone meglio di un lungo articolo. Sono da segnalare due in particolare, dell´ultimo viaggio in Iraq: la prima di Ghareebe la seconda, che sembra un quadro del Caravaggio, che riassume un rapporto a tre fra lui, un invalido iracheno unico sopravvissuto della famiglia ad un “errore” americano ed Emergency

I suoi blog hanno spaziato da Timor Est alla Colombia, da Cuba all´Iraq.

Il suo nick nel mondo digitale e nei suoi blog era Zonker, preso dall´omonimo personaggio della striscia fumettistica Doonesbury di Trudeau di cui Baldoni curava la traduzione italiana. La più famosa mailing list da lui creata si chiama infatti Zonker´s Zone.

Nel maggio 2006, Samuele Bersani gli ha dedicato la canzone Occhiali rotti contenuta nel suo album L´aldiquà. Nell´aprile 2007 la canzone ha vinto il premio “Amnesty Italia” indetto da Amnesty International. (lastampa.it)

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