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Caso "Avvenire": Boffo si difende e ottiene anche la solidarietà del Papa

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Roma, 1set 2009 – Passa all´offensiva il direttore di Avvenire, Dino Boffo. Oggi sul suo quotidiano in tre pagine scrive la sua verità su quell´informativa anonima pubblicata dal Giornale che lo accusa di molestie ai danni della moglie dell´uomo con il quale avrebbe avuto una relazione di natura omosessuale e che da mesi giace sulle scrivanie di mezzo episcopato italiano. Tre pagine arricchite da una selezione delle molte lettere di solidarietà arrivate alla casella postale di Avvenire.
PAPA A BAGNASCO: STIMO CEI E SUO PRESIDENTE
Una telefonata e´ intercorsa oggi pomeriggio tra Benedetto XVI e il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, card. Angelo Bagnasco. Nel corso della conversazione – riferisce una nota dell´Ufficio per le comunicazioni sociali della Cei – il Papa ´ha chiesto notizie e valutazioni sulla situazione attuale ed ha espresso stima, gratitudine ed apprezzamento per l´impegno della Conferenza Episcopale Italiana e del Suo Presidente´.

BOFFO: VATICANO CONFERMA SOLIDARIETA´ BERTONE – Il segretario di Stato vaticano, card.Tarcisio Bertone, ha parlato con il direttore di Avvenire Dino Boffo, “manifestandogli la sua vicinanza e solidarietà”. Lo ha confermato il direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, precisando che l´iniziativa è stata presa da Bertone nella sua qualità di segretario di stato vaticano. “I tentativi di contrapporre la segreteria di Stato e la Conferenza episcopale” italiana “non hanno consistenza”, ha affermato Lombardi.

GUP: NO ACCESSO AD ATTI, SOLO DECRETO PENALE
No a un accesso indiscriminato agli atti del procedimento che a Terni ha coinvolto Dino Boffo da parte del gip di Terni Pier Luigi Panariello che ha autorizzato i giornalisti a fare copia solo del decreto penale con il quale il direttore di Avvenire è stato condannato a un´ammenda di 516 euro per molestie personali. A comunicare ai cronisti la decisione è stato poco fa lo stesso giudice.

– GIOCO SPORCO CONTRO DI ME, GLI ATTI PARLANO CHIARO – “Non c´é alcun riferimento a “inclinazioni sessuali” tra gli atti giudiziari di Terni”, scrive oggi il direttore dell´Avvenire Dino Boffo, citando la precisazione fatta ieri dal gip di Terni”, fatto che conferma, a suo modo di vedere, “quanto sporco sia il gioco che stanno conducendo” il direttore del Giornale Vittorio Feltri “e i suoi”. Questi sarebbero stati poi “prontamente affiancati – aggiunge Boffo sull´Avvenire – “dal manipolo di coloro che su altre pagine di giornale hanno preso per oro colato la loro ´rivelazione´´, quella “informativa” che oggi Boffo definisce “uno sconclusionato e sgrammaticato distillato di falsità e puro veleno”.

“Hanno diffamato – accusa il direttore del giornale dei vescovi – hanno deciso, loro sì, sentenziato, che il direttore di Avvenire era un ´omosessuale´, un ´molestatore´, uno ´sfasciafamiglie´. Un sepolcro imbiancato da picconare in pubblico”. “E da ieri – prosegue Boffo – hanno già cominciato a dissimulare la loro vergognosa operazione. Non più mescolando le carte, ma cercando di far sparire quella che dimostra quanto sporco sia il gioco che stanno conducendo”. Il riferimento è alla cosiddetta “informativa” che il Giornale ha citato nei giorni scorsi, una “lettera anonima” che Boffo ha definito “una patacca” e la cui natura è ora anche all´attenzione del Copasir, il Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica. Ma che il Giornale – sottolinea il direttore di Avvenire – “non ha mai pubblicato integralmente”.

– FELTRI SPIEGHI PERCHE´ HA FATTO SPARIRE IL FOGLIO B
“Feltri spieghi perché dal suo Giornale è sparito il foglio B”: lo chiede il direttore dell´Avvenire Dino Boffo, smentendo quella che torna a definire una “diffamazione” ai suoi danni.

Il quotidiano dei vescovi dedica oggi alla vicenda le ultime tre pagine, quelle di solito riservate “al dialogo schietto e trasparente con i lettori”, scrive Boffo in un breve testo di suo pugno che accompagna le fotografie del Certificato del casellario giudiziale pubblicato ieri in prima pagina del Giornale e quella della cosiddetta “informativa” pubblicata, sempre ieri, dal Corriere della Sera, ma non dal Giornale di Feltri.

Roma, 1 set 2009 – Una ´lettera anonima´, la definisce Boffo, che ´mai avrei creduto´ di dover pubblicare. Un atto che però, vista la situazione, considera oggi ´inevitabile´, anche se ´solo l´idea di trascriverla a me e ai miei colleghi fa ribrezzo´. ´´Bisogna che i lettori di Avvenire sappiano che cosa è in realtà – scrive il direttore – la ´sentenza giudiziaria´ maneggiata come un manganello´´ da Vittorio Feltri e dal giornalista Gabriele Villa: ´´uno sconclusionato e sgrammaticato distillato di falsità e di puro veleno costruito a tavolino per diffamare´´. (ansa)

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