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Libertà di stampa: Berlusconi, ma quale dittatura, mica li chiudo i giornali. Fini, restano i problemi politici

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Milano, 8 set 2009 – «Un dittatore di solito prima attua la censura e poi chiude i giornali. In questi giorni in Italia si è dimostrato che c´è stata la libertà di mistificare, calunniare e diffamare. Questa non è una dittatura». Berlusconi a tutto campo, dalle banche ai cattocomunisti, all´inaugurazione della Fiera del tessile «Milano unica». La politica, ha detto il premier, «dà un segnale disastroso: tutti contro tutti. È necessario fare squadra per superare la crisi». Berlusconi ha quindi ribadito che ci sono segnali di ripresa: «Lo hanno detto Obama, il Fondo monetario e la Commissione Europea. Ci sono segnali di ripresa e dietro c´é l´uomo, l´imprenditore, il politico intelligente e la voglia di mettere da parte tutto ciò che fa paura. È necessario mettere da parte ogni contrasto per uscire definitivamente dalla crisi». Agli imprenditori del settore tessile ha annunciato che entro tre settimane si aprirá un tavolo per discutere degli interventi per la defiscalizzazione e la decontribribuzione per la contrattazione di secondo livello.

No alle accuse indiscriminate alle banche. «Non possiamo gettare accuse indiscriminate ai direttori di banca che magari di fronte a certe situazioni aziendali sono timorosi rispetto alla
concessione del credito», ha detto Silvio Berlusconi. «Dobbiamo anche metterci nei panni delle banche – ha aggiunto Berlusconi in riferimento alla richiesta che arriva dal mondo imprenditoriale di una maggiore apertura del credito alle aziende per fronteggiare la crisi». «Mio padre era direttore di banca – ha detto Berlusconi – e mi diceva che le banche, siccome fanno credito con i soldi dei risparmiatori, devono fare buon credito e non cattivo credito».E in ogni caso secondo il premier le aziende che non riescono ad avere una risposta alla loro domanda di credito, «sono una percentuale minima».

Il premier: «Solo qualche cena simpatica». Alle critiche dei giorni scorsi risponde: «mi sono stancato di prenderle soltanto». «Parlano di moralità politica perchè Bossi va a Miss Padania e perchè io ho fatto qualche cena simpatica. A proposito ho perso una taglia…». Poi ha ribadito le cifre attorno al gradimento da parte degli italiani: «è al 68,4%».

«Con me i cattocomunisti non metteranno in campo i loro piani». «Sapete – ha aggiunto Berlusconi – perchè gli italiani credono e hanno fiducia in me? Non solo perchè sono giovane e bello e perchè sono un imprenditore in quanto tale non ho bisogno di rubare e questo è certo. Hanno in fiducia in me perchè sanno che i cattocomunisti non riusciranno a mettere in campo i loro piani».

«Sono un torero che non ha paura di nessuno». «Ci attaccano con una mandria di tori. Qui c´é un torero che non ha paura di niente e di nessuno”, ha detto il premier Berlusconi chiudendo il suo intervento all´inaugurazione di MilanoUnica. E ha invitato gli imprenditori presenti: «Fate i toreri anche voi». Berlusconi aveva in precedenza riepilogato gli interventi del suo governo contro la crisi economica commentando: «Sono anch´io un imprenditore e faccio l´imprenditore dell´azienda Italia, ma di questo non ho nessun riconoscimento dai giornali».

«Frammenti di procure cospirano contro di noi». «È follia pura che ci siano frammenti di Procura che da Palermo a Milano guardano ancora a fatti del ´92, del ´93, del ´94. Mi fa male che queste persone pagate dal pubblico fanno queste cose per congiurare contro di noi che lavoriamo per il bene del Paese».

«Con Fini è tutto a posto». «Con Fini è tutto a posto», ha detto il premier Silvio Berlusconi rispondendo a una domanda sull´esistenza di “problemi”con il presidente della Camera. «Non c´è nulla», ha ribadito.

Recuperare il tempo perso sul nucleare. Berlusconi è tornato a sottolineare l´importanza che l´Italia recuperi il tempo perso sulla strada dell´energia nucleare. «Oggi l´Italia deve acquistare tutta l´energia per le nostre produzioni dall´estero, la Francia con le sue centrali ultrasicure produce l´85% del proprio fabbisogno con un costo dell´energia anche del 50% in meno rispetto agli altri Paesi europei». Una situazione assurda secondo il premier «visto che Fermi era italiano e l´Italia era partita con il piede giusto sul fronte nucleare». 

Fini. Non si smorza lo scontro interno alla maggioranza fra Fini e Berlusconi. Con Fini «è tutto a posto», aveva detto poche ore fa il premier da Milano. Stizzita risposta del presidente della Camera, filtrata tramite il suo staff. «Non é tutto a posto. I problemi politici rimangono ed é paradossale che Berlusconi li neghi». La stessa fonte ha precisato poi che giovedì 10 settembre Fini sarà al seminario Pdl di Gubbio e lì interverrà per illustrare e chiarire questi problemi. (ilsole24ore)

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