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Cronaca: giornalisti Sicilia contro il comune di Palermo, congela le assunzioni

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Palermo, 10 set 2009 – E´ ancora bufera a suon di polemiche, sul piano promopubblicitario per il 2009 del Comune di Palermo, che ha erogato 323mila euro a nove tv private, con particolare attenzione a Trm, risultata in testa alla lista con 168mila euro. Adesso, alza la voce Alberto Cicero, segretario regionale del sindacato dei giornalisti siciliani, l’Assostampa Siciliana/Fnsi. “E´ davvero singolare – attacca Cicero – che a fronte di una informazione lineare e trasparente che il Comune di Palermo dovrebbe garantire attraverso un proprio ufficio stampa, funzionale e composto da giornalisti (che in effetti manca ormai da nove mesi), si preferisca, invece, delegare l´informazione pubblica a strutture televisive private che, peraltro, vengono lautamente retribuite”.
L’intervento del sindacato regionale dei giornalisti fa evidente riferimento alla vertenza che lo oppone al Comune di Palermo, che alla fine del 2008, ha letteralmente sbaraccato il suo storico Ufficio Stampa, composto da 13 giornalisti. Atto sconsiderato, perché al di fuori di qualsivoglia ipotesi strategica di comunicazione ed informazione. Una presa di posizione non affatto poi sanata sul piano degli ordinari e comuni principi sindacali, dalla successiva indizione e svolgimento di un concorso pubblico. Comunque, prima, portato a termine, con tanto di graduatoria e, poi congelato “sine die”, con la motivazione che il Municipio stesse vivendo un momento di forte “sofferenza” di bilancio, che poneva la priorità di perseguire dei risparmi nella spesa.

Insomma, aveva fatto capire il sindaco Cammarata, come si dice in slang: “bambole non c’è più un centesimo”. Una argomentazione barbina, probabilmente illegittima, ma comunque dotata di una sua reale concretezza. Senonché, la recente erogazione comunale dei 323mila euro, a 9 tv private, con la motivazione di voler perseguire anche a scopi informativi, oltreché promo pubblicitari, ha fatto scattare la reazione del sindacato dei giornalisti siciliani.

Cicero, perciò, va giù duro concludendo con la morale da trarre: “La confusione, quindi, tra informazione e pubblicità a pagamento risulta evidente. E la scelta compiuta dal Comune di Palermo penalizzerà soprattutto gli utenti, visto che non avranno informazioni sull´attività dell´amministrazione ma soltanto spot pubblicitari.

Alla faccia del diritto all’informazione e della legislazione sugli uffici stampa, valida ed applicata pure in Sicilia. Nata proprio per garantire i diritti dei cittadini, ed evitare una inaccettabile commistione di generi”. (siciliainformazioni.com)

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