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Libertà di stampa: Rai nel caos, dopo "Ballarò" salta anche "Matrix". Santoro, Berlusconi agisce nell´ombra

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Roma, 14 set 2009 – Palinsesti stravolti, telegiornali saltati e approfondimenti spostati, programmi in forse. Non si placa la tempesta sulla Rai e anzi il caso Ballarò, rinviato a giovedì per far spazio stasera allo speciale di Porta a porta sulla ricostruzione d’Abruzzo con ospite il premier a 360 gradi, fa da detonatore a nuovi scrosci polemici, che l’imminenza della manifestazione per la libertà di stampa rende più acuti. Non solo il presidente Rai Garimberti è intenzionato a parlarne nel cda di giovedì, ma il presidente della Vigilanza Sergio Zavoli, preoccupato, convoca per domani la commissione per approfondimenti.
Intanto Santoro, sul piede di guerra, avvisa Berlusconi, «che continua ad agire vigliaccamente nell’ombra», che è pronto a dare battaglia per il suo programma. E mentre Vespa assicura che non è stato il premier ad autoinvitarsi né a pretendere alcunché, Mediaset annuncia che stasera Matrix non andrà in onda e neppure venerdì prossimo. Tanto che Dario Franceschini ironizza: «Stiamo valutando se, per rispetto istituzionale, non sia il caso di sospendere le trasmissioni di Youdem», la tv del Pd.

«La Rai all’ultimo momento sposta Ballarò e Mediaset all’ultimo per impreviste ragioni tecniche sposta Matrix: il polo Raiset si genuflette davanti al proprietario unico», commenta sarcastico Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, avvalorando la tesi di un «oscuramento» tutto intorno al premier, illuminato solo dai riflettori di Porta a Porta. Ma quello che è ormai un caso Matrix avrebbe altre, ben più delicate, motivazioni politiche. L’approfondimento di punta del Biscione doveva infatti esordire puntando sul tema attualissimo della «libertà di stampa». Tutto era pronto da venerdì scorso, a cominciare dal lungo elenco di ospiti: Vittorio Feltri avrebbe discusso con Maurizio Gasparri e Paolo Gentiloni, e con la direttrice dell’Unità Concita De Gregorio, il vicedirettore di Repubblica Giannini e il vice di Libero Bechis, nonché l’opinionista del Corriere Severgnini.

Il fatto è che il direttore del Giornale, la star della serata che si pensava avrebbe alzato l’audience, con le ultime vicende dello scontro con Fini sarebbe improvvisamente diventato una presenza ingombrante, per non dire imbarazzante, anche perché ingovernabile. Questo almeno è quanto si sussurra nei corridoi della Sala Palatina, dove ci sono gli studi di Matrix. Come che sia, Matrix esordirà solo dopo la manifestazione di sabato, lunedì 21 settembre.

Del suo caso non si potrà occupare la Vigilanza, il cui mandato riguarda solo la Rai. Ma la commissione parlamentare avrà ben altri temi di cui discutere. Ad allarmare il presidente Zavoli sono i repentini cambiamenti nei palinsesti nel servizio pubblico. Da un’edizione del Tg1, saltata per la «pletorica invadenza di Miss Italia», a Ballarò il cui spostamento «contraddice di fatto il criterio di un palinsesto differenziato, volto a stabilire col pubblico appuntamenti programmabili», osserva in una nota Zavoli. Ballarò e Porta a porta insomma «potevano» e forse dovevano convivere. In più c’è il caso Report, al quale si minaccia di togliere le garanzie legali, e quello legato all’assetto di Raitre dove non solo i dirigenti ma, recentemente, anche impiegati e funzionari, hanno firmato documenti a sostegno del direttore Ruffini.

Fino al caso Annozero: a una settimana dal debutto, il contratto di Marco Travaglio ancora non c’è. E per Santoro «lui e la trasmissione sono la stessa cosa». Deve prima parlarne il cda, è la spiegazione ufficiale. Che al giornalista non piace. «E’ un delinquente? C’è una lista di giornalisti che non possono parlare?» Di qui la minaccia: «Sarà il pubblico di Annozero a chiedere che il suo programma vada in onda». (lastampa.it)
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Dopo lo slittamento per Ballarò di Floris in favore della diretta di Porta a Porta di Vespa sui terremotati di martedì sera, non accenna a placarsi la polemica in Rai. ´Sappia Berlusconi, che continua ad agire vigliaccamente nell´ombra, che faro´ in modo che il pubblico di Annozero chieda con tutta la sua energia la messa in onda del programma´. E´ quanto dichiara il giornalista e conduttore di Annozero, Michele Santoro, intervistato da Repubblica Tv sulla situazione del programma a sette giorni dalla messa in onda della prima puntata. ´Si accetta di fare un dibattito in consiglio di amministrazione della Rai per la discussione del contratto di Marco Travaglio – dice Santoro a proposito del giornalista che nella scorsa stagione apriva Annozero con una lettera – Perche´ cosa ha fatto Travaglio? E´ un delinquente? Esiste una lista di professionisti proibiti in Italia in possesso di qualcuno? Perche´ dobbiamo aspettare l´esito di un dibattito che si svolgera´ 7 giorni prima della prima puntata di Annozero?´. ´E´ insopportabile – dice Santoro – che persone che hanno dato il sangue per questa professione, occupandosi di mafia, devono stare li´ ad aspettare che persone che non si sono mai occupate di televisione in vita loro e che sono li´ solo per decisione di un presidente del consiglio decidano della loro vita e della loro morte´. ´Come facciamo ad accettare che un programma che deve partire tra sette giorni non abbia ancora una troupe operativa per fare le inchieste e che – chiede Santoro – abbia il contratto del nostro giornalista piu´ importante sub judice? E noi lo accettiamo? I consiglieri di amministrazione di sinistra accettano senza ribellarsi? Il presidente di garanzia della Rai accetta questa situazione?´. Santoro ha poi ribadito che ´senza Travaglio non c´e´ Annozero´ e che ´probabilmente´ partecipera´ alla manifestazione del 19 settembre per la liberta´ di stampa indetta dalla Fnsi. (repubblica.it)————————————————————
Nel frattempo arriva anche il parere del presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai, Sergio Zavoli, che giudica «grave» la decisione di rinviare la partenza di Ballarò domani su Raitre per fare spazio a uno speciale di Porta a porta e annuncia di aver anticipato a mercoledì alle 12.45 la convocazione dell´ufficio di presidenza della commissione. Allo stesso tempo Zavoli stigmatizza «la pletorica invadenza di Miss Italia, la cui durata ha indotto addirittura alla cancellazione di un telegiornale». «La decisione, all´ultimo momento, di bloccare sia pure una tantum la puntata di Ballarò su Raitre – aggiunge Zavoli – di fatto contraddice il criterio di un palinsesto differenziato, volto a stabilire con il pubblico appuntamenti programmabili. Le due trasmissioni hanno sempre convissuto all´interno dei palinsesti delle rispettive reti, e la deroga, specie se perentoria, costituirebbe un problema da dover prontamente risolvere». (corriere.it)

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