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Libertà di stampa: Sri Lanka, giornalista condannato a 20 anni di carcere

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Colombo, 15 set 2009 – Un giornalista dello Sri Lanka e´ stato ha condannato a vent´anni di prigione. Si tratta del primo giornalista formalmente accusato (e poi condannato) nel Paese per aver espresso liberamente la sua opinione nell´esercizio della sua professione, anche se formalmente la condanna e´ avvenuta invocando la legge di prevenzione del terrorismo. Si tratta di un gesto che accresce il clima di intimidazione nei confronti della stampa, clima gia´ pesante nello Stato orientale.
Jayaprakash Sittampalam Tissainayagam fu arrestato insieme ad un collega a Colombo mentre si recava dalla polizia per chiedere informazioni circa l´arresto – avvenuto il giorno prima, di alcuni collaboratori della sua testata. Alle reiterate richieste della famiglia, veniva risposto che lui e gli altri erano detenuti peche´ sospetti appartenenti al Movimento di Liberazione delle Tigri Tamil (LTTE), un movimento iscritto nelle liste internazionali del terrorismo, ma parte degli arrestati venivano rilasciati senza accuse il giorno che Tissainayagam depositava un ricorso alla Corte Suprema denunciando la violazione dei suoi diritti costituzionali di uguaglianza davanti alla legge e liberta´ dalla tortura, nonche´ di non essere arbitrariamente arrestato e detenuto.

Ieri un´Alto Tribunale dello Sri Lanka ha condannato Tissainayagam a 20 anni di carcere duro per aver scritto e pubblicato articoli che criticano il trattamento imposto dal governo ai civili Tamil toccati dalla guerra. Negli articoli, risalenti d alcuni anni fa, il giornalista affermava che il governo non sta dando alcuna protezione ai civili, aggiungendo che “sono le forze di sicurezza statali il principale perpetratore delle uccisioni” ed aveva denunciato attacchi aerei sulle popolazioni. La Corte ha affermato che gli articoli incitano all´odio razziale e promuovono il terrorismo.

A seguito della sentenza, Amnesty International e´ intervenuta affermando invece di considerare JS Tissainayagam un prigioniero di coscienza ed ha ricordato che il diritto di opinione e di espressione e´ protetto dalle leggi internazionali e riconosciuto dalla Costituzione dello Sri Lanka, mentre la legge antiterrorismo e il regolamento di emergenza sono stati usati per mettere a tacere una voce critica. Pertanto ha denunciato la condanna come violazione dei diritti del giornalista, chiedendo l´immediata liberazione di Tissainayagam.
Il Paese e´ noto per il clima di pressione sui giornalisti, oltre 30 dei quali sono stati uccisi dal 2004. Fra questi Lasantha Wickrematunge, assassinato l’8 gennaio scorso, cui e´ andato il premio alla memoria dell´Associazione Giornalisti Europei.

Quanto alle vittime civili, le responsabilita´ delle forze di sicurezza in attacchi indiscriminati, nelle scomparse forzate di Tamil e nel blocco della consegna degli aiuti umanitari alle popolazioni colpite dal conflitto sono state denunciate anche da un rapporto di Human Rights Watch nell´agosto 2007. (Di Gabriella Mira Marq – osservatoriosullalegalità.org)

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