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Libertà di stampa: il ministro Scajola contro "Annozero", è ora di finirla con questa spazzatura. Zavoli, un grave precedente

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Milano, 25 set 2009 – Polemiche prima, polemiche dopo la prima puntata di Annozero, la trasmissione di Michele Santoro che giovedì sera ha totalizzato il 22,88% di share con 5.592.000 spettatori, al di sopra della media del programma di Rai2. Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha annunciato che convocherà «i vertici della Rai per verificare se trasmissioni come Annozero rispettino l`impegno a garantire un`informazione completa e imparziale. Secondo il ministro «è ora di finirla con l`ennesima puntata di una campagna mediatica basata sui pruriti, sulla spazzatura, sulla vergogna, sull`infamia, sulle porcherie. La televisione non può sostituire le aule dei tribunali, soprattutto quando la magistratura non ha rilevato alcun elemento per aprire inchieste sul presidente del Consiglio».
ZAVOLI – A Scajola ha ribattuto Sergio Zavoli, presidente della Commissione di Vigilanza Rai. «L´iniziativa del ministro Scajola sorprende per la sua singolarità, non corrispondendo ad alcuna regola o prassi istituzionale, stabilendo inoltre un pericoloso precedente». Zavoli ricorda a Scajola che «organismi di controllo e di intervento su trasmissioni televisive del servizio pubblico sono la Commissione parlamentare di vigilanza e l´Agcom. Non si tratta di rivendicare competenze, bensì di evitare improprie invasioni di campo che avrebbero il risultato di inasprire ulteriormente polemiche già fin troppo inquinanti il clima politico italiano».

CONTROREPLICA – Controreplica di Scajola: «È compito del ministro dello Sviluppo economico verificare che l´offerta televisiva sia conforme al contratto di servizio per la tutela dei cittadini che versano il canone e ai quali va assicurato un adeguato livello culturale e una programmazione di qualità rispettosa dell´identità valoriale e ideale del nostro Paese, della sensibilità dei telespettatori e della tutela dei minori».

GENTILONI ED FNSI – Per Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione del Pd, quello di Scajola «è un tentativo senza precedenti e fuori dalla legge di imporre una censura governativa sulla Rai. Il governo non ha alcun potere di intervento editoriale e sui programmi che spetta invece alle Camere attraverso la commissione di Vigilanza». Secondo il presidente della Fnsi Roberto Natale, «le dichiarazioni di Scajola sono in contraddizione con i pronunciamenti della Corte Costituzionale, che sottraggono la Rai alla dipendenza dal governo di turno».

GARIMBERTI – Secondo il presidente Rai, Paolo Garimberti, «c´era molta attesa per questa prima puntata e penso che questo abbia influenzato sul buon risultato di ascolto. È stata la classica trasmissione alla Santoro – aggiunge – sulla quale non esprimo giudizi, non essendo un critico televisivo». E sull´intervento di Marco Travaglio il presidente Rai afferma: «Può piacere oppure no, ma è opportuno che nell´offerta televisiva ci siano diversi generi e che i telespettatori abbiano la possibilità di scegliere». Poi il presidente della Rai ha detto che «non c´è nessuna urgenza di procedere alle nomine per le direzioni di Raitre e Tg3», ma auspica «soluzioni concordate».

POLEMICHE – «Il pubblico chiede un´informazione più libera da qualunque tipo di condizionamento politico – ha commentato Santoro – e soprattutto chiede di avere più informazione». Daniele Capezzone, portavoce del Popolo delle libertà la pensa diversamente: «Chiunque ha compreso bene che la puntata di Annozero aveva un obiettivo: aggredire Silvio Berlusconi, Vittorio Feltri e Il Giornale. E sarebbe questa la funzione del servizio pubblico?». Gli ascolti della prima puntata di Annozero sono la dimostrazione invece, secondo il giornalista Gad Lerner, che gli italiani hanno voluto sapere qualcosa di più di quello che è successo durante l´estate al di là dell´informazione che ne hanno fatto i telegiornali. «Gli italiani che ricevono informazioni solo guardando i telegiornali su tante cose non sono stati informati abbastanza». (corriere.it)

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