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Libertà di stampa: "The Economist", informazione italiana come ai tempi di Mussolini

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Londra, 1 ott 2009 – «È dai tempi di Mussolini che un governo italiano non interferiva sui media in maniera così eclatante e preoccupante». È il giudizio dell´Economist sullo stato dell´informazione in Italia sotto il governo di Silvio Berlusconi. L´articolo del settimanale britannico – titolato «La museruola agli informatori» – prende spunto dalla manifestazione per la libertà di stampa che si terrà sabato 3 ottobre per osservare che i giornalisti e tutti gli italiani «hanno ottime ragioni per essere preoccupati» e dunque «per protestare». L´Economist, nel numero in edicola domani del quale è stata diffusa un´anticipazione, ricorda le richieste di danni avanzate dal premier nei confronti dei quotidiani la Repubblica e l´Unità (quest´ultima, scrive, «potrebbe chiudere» se dovesse risarcire Berlusconi con i 2 milioni di euro che le sono stati richiesti); la presenza di numerosi media direttamente o indirettamente riconducibili al presidente del Consiglio; e «l´assalto senza precedenti lanciato alla Rai», con riferimento alla trasmissione “Annozero”, dove è stato concesso spazio ad «una donna (Patrizia D´Addario) che sostiene di essere stata pagata per trascorrere una notte con il primo ministro».Non a caso quindi, secondo il settimanale britannico, l´ultimo rapporto sulla libertà d´informazione della Freedom House declassa l´Italia al 73/esimo posto su 195 Paesi analizzati: uno Stato solo «parzialmente libero», appena un gradino sopra la Bulgaria. «Almeno sotto questo punto di vista – è l´analisi del settimanale – l´Italia di Silvio Berlusconi si sta allontanando dall´Europa occidentale per somigliare alle più deboli democrazie dell´Est». (sole24ore)

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