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Stampa estera su Berlusconi: Observer, Europa codarda con il premier. Sunday, trascinato in fondo dalle sue sfortune

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Londra 11 ott 2009 – Nel giorno in cui il premier Silvio Berlusconi torna ad attaccare la stampa estera, alcuni dei maggiori quotidiani internazionali dedicano ancora ampi articoli ai risvolti politici e giudiziari della sentenza con cui lo scorso mercoledì la Consulta ha dichiarato l’incostituzionalità del Lodo Alfano.
In Gran Bretagna l’OBSERVER, domenicale del Guardian, in un breve editoriale collega ironicamente il premio Nobel per la Pace assegnato al presidente Usa Barack Obama e la decisione della corte costituzionale sul Lodo Alfano. Per Obama «si presenta un’opportunità» per mettere a tacere i critici. «Una corte italiana ha annullato l’immunità di Berlusconi (…) spingendo il premier a descriversi come ’la persona più perseguitata di tutti i tempi´. Obama dovrebbe garantire asilo a Berlusconi negli Usa. Ma perchè fermarsi lì? Berlusconi ha anche detto che ’non c’è nessuno nella Storia verso cui io mi debba sentire inferiorè. Un candidato per il Nobel per la Pace 2010, forse?».

E sempre sull’OBSERVER nella pagina dei commenti compare poi un articolo particolarmente duro del columnist Nick Cohen dal titolo «Codarda la risposta dell’Europa a Berlusconi». L’Ue, scrive, «ha cancellato gli anni del totalitarismo prebellico con le convenzioni sui diritti umani e i trattati di pace… Ma oggi questa strada sembra non funzionare più. Le dittature dei nostri giorni si presentano in forme diverse, ma quella dominante è un capitalismo di stato o un’oligarchia in cui il capo o l’elite al potere controlla la cosa pubblica e le sinecure che ne derivano. A rigore, non si può parlare di dittature in senso stretto. I capi tollerano le elezioni fino a quando i risultati possano essere manipolati e permettono le critiche finchè queste non arrivino a diffondersi tra le masse… Sia chiaro, non sto parlando qui della Russia di Putin o del Venezuela di Chavez, ma dell’Italia di Berlusconi».

Il columnist, a questo riguardo, ricordando il dibattito sul caso Italia al Parlamento europeo scrive che «il silenzio dell’Europa democratica su Berlusconi mette seriamente a rischio la sua abilità di ergersi contro qualsiasi tipo di politica corrotta in Europa. Per la prima volta nella sua storia, la reputazione dell’Europa come forza del bene appare precaria».

Il domenicale SUNDAY TIMES ripercorre invece il caso David Mills passo dopo passo, anche con una breve intervista all’avvocato inglese in cui ribadisce la sua innocenza. Il domenicale sostiene che Mills «non dovrebbe essere languidamente seduto sul sofà», ma «languire in una prigione italiana». Tuttavia, «in Italia la giustizia è così tortuosa che sembra che Mills non dovrà andare in prigione finchè due appelli non siano stati completati». In un altro articolo il giornale inglese sottolinea che «le sfortune politiche del solitamente esuberante premier sembra lo stiano trascinando a fondo».

In Spagna EL PAIS, che nella edizione online riporta l’ultimo affondo del premier verso i media stranieri, pubblica un lungo reportage, dal titolo «Miserie e segreti dell’impero Berlusconi». Oggetto dell’articolo è ancora il caso Mills con i suoi retroscena. Nel sommario il giornale scrive: «L’avvocato David Mills creò la Fininvest B per Berlusconi, la ’cassa nerà della sua holding. Quando le cose si misero male, Mills mentì alla giustizia in cambio di 600mila dollari. Un giorno si scoprì, dando vita a un processo che mise allo scoperto le trappole del Cavaliere». (lastampa.it)

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