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Diritti Tv: la LegaPro non ci sta, blocchiamo tutto. In ballo 40 milioni

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Firenze, 13 ott 2009 – Quindici minuti di ritardo che in seguito potrebbero trasformarsi in uno sciopero totale. In Lega Pro monta la protesta dopo la decisione del Senato di modificare la distribuzione delle risorse dei diritti audiovisivi. I presidenti delle 90 società di prima e seconda divisione, che stamattina si sono riuniti a Firenze e, all´unanimità, hanno approntato una serie di iniziative che potrebbero culminare nel blocco dei campionati.
LA PERCENTUALE RICHIESTA – Secondo le disposizioni del Senato, che poi dovranno essere approvate in maniera definitiva dalla Camera, alla Lega Pro andrebbe una quota intorno all´1% dei diritti tv. Il presidente Mario Macalli al termine della riunione ha preso la parola a nome di tutte le società e ha annunciato una serie di proteste: ´Per prima cosa – ha detto – domenica le squadre di prima e seconda divisione scenderanno in campo con 15 minuti di ritardo, poi al più presto pubblicheremo a pagamento sui principali organi di stampa le nostre ragioni. Abbiamo anche chiesto la convocazione immediata di un consiglio federale per discutere della suddivisione delle risorse per la stagione 2010/11: non vogliamo togliere niente alle altre categorie, ma abbiamo una nostra dignità e l´1% che ci è stato assegnato deve diventare almeno il 4%. Se entro il primo novembre non otterremo delle garanzie riguardo a questi argomenti – ha detto Macalli – chiuderemo baracca e burattini e bloccheremo i campionati: se la Lega Pro non interessa basta che ce lo dicano e noi ci fermeremo definitivamente´.

IN BALLO 40 MILIONI – La cifra richiesta non è certo irrilevante per la categoria. In ballo ci sono circa 40 milioni di euro, ovvero il 4% della quota totale delle risorse derivanti dalla vendita dei diritti televisivi, che dovrebbero assestarsi su una cifra intorno al miliardo di euro. Ma nelle disposizioni approvate dal Senato c´è anche la nuova normativa relativa all´impiantistica sportiva, altro punto di scontro con la Lega Pro: “E´ giusto che vi siano delle agevolazioni per la ristrutturazione degli stadi – spiega Macalli – ma la nuova legge stabilisce che, per ottenerle, la capienza deve essere di almeno 10 mila posti a sedere, e in questo modo il 90% delle nostre società ne sarebbero escluse. E´ una legge iniqua, che a nostro avviso va cambiata”.

IL DIRITTO DI VETO – Dunque è battaglia a tutto campo, con Macalli che minaccia un ulteriore strumento di protesta: “Se tutto rimarrà uguale bloccheremo qualsiasi modifica dello statuto federale venga proposta: come Lega Pro abbiamo il diritto di veto, e dunque non passerà nulla che non ci trovi d´accordo”. (repubblica)

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