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Libertà di stampa: Cuba, niente premio per la giornalista Yoani Sanchez perché non può uscire dal paese

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L´Havana, 14 ott 2009 – Yoani non esce. Per la quarta volta consecutiva nel giro di poco più di un anno la blogger cubana ha affrontato la complessa e umiliante procedura che i cittadini cubani devono sopportare per ottenere un permesso di uscita (e di rientro) dal governo dell´isola. E per la quarta volta consecutiva le è stato negato senza spiegazione alcuna.
La Sanchez era stata invitata a New York dove domani avrebbe dovuto ricevere alla Columbia University il premio giornalistico intitolato a Maria Moors Cobot. “Me lo aspettavo – ha detto la blogger al Miami Herald – ma sono andata lo stesso al ministero degli Interni a chiedere se potevo viaggiare o no. E un ufficiale del Ministero mi ha detto che la mia richiesta era stata respinta e che “per il momento” non potevo uscire dall´isola”. Ironicamente, sempre al Miami Herald, la Sanchez ha commentato che “si tratta di “un momento” ormai molto lungo”.

Il visto d´uscita è stato negato a Yoani Sanchez per la prima volta nel maggio del 2008, un anno dopo la nascita del suo blog “Generacion Y” nel quale racconta la vita quotidiana all´Avana, quando era stata invitata a Madrid dal quotidiano El Pais come vincitrice del Premio Ortega y Gasset. Qualche mese dopo venne invitata a Ferrara, al Festival di Internazionale, ma anche in quella occasione non le venne concesso il permesso di viaggiare. Quest´anno, prima della Columbia, la Sanchez era stata invitata in Brasile dalla Fondazione dell´ex presidente Fernando Henrique Cardoso, per parlare del suo libro, “Cuba Libre” (pubblicato anche in Italia).

Quest´ultimo rifiuto arriva mentre al Congresso Usa si inizia a discutere la possibilità di abolire il divieto di viaggiare a Cuba che riguarda tutti i cittadini americani. Divieto morbido visto che viene facilmente eluso con un triangolazione: basta viaggiare dagli Stati Uniti prima verso un altro paese e poi a Cuba (evitando di farsi stampare il timbro sul passaporto). Ma comunque divieto che ha impedito a milioni di americani di recarsi sull´isola. I favorevoli all´eliminazione del divieto sostengono che avrebbe un grande impatto positivo nelle relazioni tra i due paesi perché almeno un milione di turisti ogni anno si recherebbe sull´isola costringendo anche il regime dei fratelli Castro a fare qualche concessione.

Dietro il progetto di legge che vuole liberalizzare i viaggi degli americani a Cuba ci sono anche grandi interessi a cominciare dalle multinazionali dell´agricoltura che vedono nell´isola un nuovo e promettente mercato per i loro prodotti. Tra i firmatari ci sono l´ex segretario di Stato, George Shultz e anche l´ex governatore del New Mexico, Bill Richardson, mentre un recente sondaggio sostiene che oltre il 60 per cento degli americani vuole l´abolizione delle restrizioni sui viaggi verso l´isola. (repubblica)

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