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Libertà di stampa: Minzolini alla Vigilanza Rai, fare editoriali è un mio diritto

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Roma, 14 ott – ´Fare editoriali è un mio diritto. Accetto ogni regola, ma non posso accettare di essere un direttore dimezzato´. Il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, durante la sua audizione davanti alla commissione di vigilanza, motiva così i suoi interventi video per criticare le 10 domande di Repubblica al premier e per contestare le ragioni della manifestazione sulla libertà di stampa. Editoriali che hanno provocato polemiche e anche l´intervento del presidente Rai, Paolo Garimberti che definì ´irrituale´ quello sulla libertà di stampa. Minzolini, però, non arretra: ´Le critiche incomprensibili, infondate e surreali´.
“Da quando ho interrotto ogni collaborazione, e a differenza di altri non ho rilasciato interviste. Ho diritto di fare l´editoriale, secondo quell´articolo 21 della Costituzione per cui altri hanno manifestato dieci giorni fa” dice il direttore del Tg1.

Editoriali. “Sono stato accusato di censura e il mio editoriale è stato giudicato così, sono un censore censurato” continua Minzolini, convinto di aver solo “espresso un´opinione in modo chiaro”, secondo un suo diritto. Diritto che, ricorda Minzolini, è stato esercitato, “15 volte” dal direttore precedente, Gianni Riotta: “Perché non posso farne io? non si può tirare in ballo il giudizio pubblico in termini contraddittori, perché secondo alcuni vale solo per i tg e non per altri programmi. È Una posizione incomprensibile”.

Caso escort. Nessuna marcia indietro sul caso escort, praticamente ignorato dal suo telegironale. “C´è una differenza tra le vicende di Tangentopoli e la polemica mediatica di quest´estate perché allora ci si muoveva da casi giudiziari. Se allora si partiva da un avviso di garanzia, ora abbiamo assistito al susseguirsi di personaggi coinvolti in processi squisitamente mediatici, senza essere accusati di alcun reato, senza aver ricevuto nessuna avviso di garanzia´´. Per questo, chiude il direttore, alcune vicende, come quella delle escort, sono state trattate con “prudenza e sobrietà”. Critico il giudizio sulla Rai. Per Minzolini è un´azienda “soffocata dalle regole”, “rimasta a 20 anni fa”, e “se non si modernizza morirà”.

Guerra tra le testate. Per Minzolini il suo telegiornale si è comportato correttamente nel riferire della polemica fra il corriere della sera e la repubblica. “In due edizioni ho riferito fedelmente delle prese di posizione di Repubblica e di Scalfari, quindi, nell´edizione serale, ho cercato di andare oltre, di capire cosa pensano gli altri giornali”. E così durante il tg di massimo ascolto è stato confezionato un servizio con le opinioni del direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, di quello del Riformista, Antonio Polito, e del direttore di Libero, Maurizio Belpietro. Tutti schierati sulle stesse posizioni.

Zavoli. “Minzolini sarebbe piu´ adatto al ruolo di un Pirlo o di un De Rossi che di un Gilardino. Piu´ un centrocampista che un attaccante”, Così il presidente della Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, si rivolge al direttore del Tg1 durante l´audizione. Il presidente della Vigilanza Rai e´ poi tornato sull´editoriale di Minzolini sulla liberta´ di stampa: “´Ci puo´ essere un punto fermo su cui siamo tutti d´accordo: la mancanza di regole. Credo che il vostro grande alibi, o per essere piu´ corretti la vostra grande giustificazione possa essere che vi siete trovati di fronte a un sistema di norme non scritte, di volta in volta convenute, che non si modificano a seconda della qualita´ della vicenda e del modo di uscirne´´. (repubblica)

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