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Cronaca: freelance massacrato di botte a Ostia. "Il saluto romano, poi mi hanno picchiato gridandomi gay e comunista"

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Roma, 26 ott 2009 – ´Sono arrivati alle mie spalle, mi hanno gridato ´frocio comunista´ e poi mi hanno massacrato di botte´. Nella notte tra venerdì e sabato un trentenne, di cui non è stata resa nota l´identità, è stato assalito da tre persone a Ostia, sul litorale di Roma. Calci in faccia, sulla schiena fino a spaccargli il setto nasale e una costola. L´uomo ha denunciato tutto prima di essere portato all´ospedale per essere sottoposto alle radiografie e alle cure dei medici. Per il sindaco Alemanno: ´Repressione e lavoro nelle periferie´.
Sabato, 4 della mattina. Il ragazzo, dopo una serata trascorsa nella capitale, fa ritorno a Ostia. Come riferisce il quotidiano romano Il Messaggero, l´incontro con i tre aggressori alla fermata dell´autobus. ´Quando mi hanno visto mi hanno fatto il saluto romano. Io ho fatto finta di niente e ho proseguito per la mia strada. Li ho sentiti che dicevano qualcosa ma non ho capito cosa´.

Il trentenne, giornalista freelance per la rivista musicale “Rumore”, aveva trascorso la serata al Circolo degli Artisti di Roma. A scatenare la rabbia dei tre aggressori, molto probabilmete, l´abbigliamento del giovane: jeans attillati, giacchetta british doppiopetto e ai piedi le ´frankenstein´, scarpe da basket all´ultima moda.

Il trentenne scende dall´autobus notturno in via dei Romagnoli. Attraversa il cavalcavia pedonale e si ritrova davanti alla stazione Lido Nord. Lì, appoggiati ad un muretto tre ragazzi capelli corti, jeans e felpe”. “Sono arrivati alle spalle mi hanno urlato ´frocio comunista´ e poi mi hanno massacrato di botte”.

Il giovane è riuscito ad arrivare al commissariato. Con gli agenti è tornato sul luogo dell´aggressione e ha recuperato chiavi di casa e telefonino. Poi è stato trasportato all´ospedale Giovan Battista Grassi dove i medici gli hanno diagnosticato la frattura del setto nasale, una costola rotta, traumi allo zigomo.

Il commento di Alemanno – Per il sindaco di Roma “si tratta di una vicenda preoccupante”, basata su fatti “assolutamente allucinanti”, come quello di identificare “un modo di vestire con un comportamento”. Così Gianni Alemanno, parlando da Auschwitz, ha commentato l´aggressione di Ostia. Un problema derivato dal fatto che “nelle nostre città e nelle nostre periferie esistono gruppetti di ragazzi emarginati, che pensano di affermare se stessi in questa maniera”. Il sindaco di Roma ha chiesto una “risposta repressiva” da accompagnare “con molto con il lavoro nelle periferie”. E annuncia “un progetto contro il bullismo e contro l´intolleranza” e la prossima istituzione “dell´osservatorio contro le discriminazioni razziali”. (repubblica.it)

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