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Libertà di stampa: Iran, arrestato un giornalista perché chiedeva più libertà di espressione

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Teheran, 13 nov 2009 – Un altro giornalista iraniano e´ finito nel mirino delle autorita´ della Repubblica Islamica. E´ stato arrestato il reporter e direttore responsabile del sito ´Khabarnegaranesolh´ (jour4peace), Mazdak Ali Nazari. Stando a quanto riferisce il sito riformista ´Mowjcamp´, l´arresto e´ avvenuto nei giorni scorsi, ma la notizia e´ stata diffusa solo oggi, senza precisare dove sia scattato il fermo. Intanto Mazdak, 32 anni e vincitore nel 2007 del Premio Mehdi Qasemi, ha contattato telefonicamente la sua famiglia, confermando di essere stato arrestato dalla polizia, ma senza indicare in quale prigione si trova detenuto. Il giovane reporter ha fondato nel 2006 il sito ´jour4peace´, con un focus sulle questioni politico-socialie culturali dell´Iran. Mazdak critica l´attuale giornalismo iraniano, che
definisce “qualitativamente molto basso”, e non risparmia critiche al governo di Mahmoud Ahmadinejad, a cui chiede più libertà di espressione per i giornalisti. Secondo Mazdak, “i reporter iraniani sono come partigiani che ogni tanto si devono nascondere per poi poter riemergere di nuovo sulla scena politico-giornalistica del Paese”.Negli ultimi mesi le autorità iraniane hanno rafforzato i controlli sulla stampa e sui mezzi di comunicazione. Decine di quotidiani, settimanali e siti di stampo riformista, quindi critici nei confronti del governo in carica, sono stati chiusi con diverse motivazioni, come quella di “attentato alla sicurezza nazionale” e “collaborazione con media e agenti stranieri” accusati di tramare una ´rivoluzione di velluto´ nella Repubblica Islamica. Il giro di vite nei confronti dei giornalisti iraniani è iniziato subito dopo le elezioni presidenziali del 12 giugno scorso, quando la stampa riformista si è fatta portavoce dei milioni di manifestanti che, in segno di protesta contro l´operato delle autorità nel conteggio dei voti, sono scesi in piazza. Nei giorni successivi alle elezioni, che hanno riconfermato al potere Ahmadinejad, circa 80 giornalisti riformisti sono stati arrestati. Una parte di questi si trova tuttora nelle prigioni iraniane e altri sono stati liberati dietro il pagamento di cauzioni e sono comunque in attesa di processo. Ieri il capo della polizia iraniana, Esmail Ahmadi Moqaddam ha annunciato l´istituzione di un corpo di polizia informatica in grado di contrastare i crimini commessi sul web e capace di controllare le attività giornalistiche su Internet. Solo pochi giorni fa, il procuratore capo di Teheran, Abbas Jafari Dolatabadi, ha annunciato che “la procura di Teheran non tollererà la diffusione di notizie false nel Paese” e che “i responsabili dei siti che dovessero pubblicare notizie inattendibili o
considerate pericolose per la sicurezza nazionale saranno perseguiti”. (adnkronos)

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