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Editoria: nuovi lettori per la sinistra in edicola. Il Fatto Quotidiano outsider, cresce l´Unità, stabili Manifesto e Liberazione

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Roma, 28 nov 2009 – ´´Il giornale non dovra´ avere alcuna indicazione di partito. Dovra´ essere un giornale di sinistra. Io propongo come titolo l´Unita´ puro e semplice che sara´ un significato per gli operai e avra´ un significato piu´ generale´´: era il 12 settembre del 1923 quando Antonio Gramsci scriveva la lettera per la fondazione dell´Unita´. Sono passati ottantasei anni da allora: l´Unita´ e´ sempre un giornale diriferimento della sinistra italiana, o meglio di un pezzo soltanto. Attraverso diaspore e cambiamenti, a volte epocali come la fine del partito comunista e il tramonto del progetto di un bipolarismo perfetto, le voci della sinistra si sono moltiplicate e l´offerta in edicola e´ ampia e variegata. Si espande infatti la galassia di carta con risultati
sorprendenti (anche se non tutti i giornali sono certificati), e con una nuova platea che si fa largo: Il Fatto e´ la sorpresa di quest´anno, l´Unita´ e´ in buona salute e cresce rispetto all´anno scorso, piu´ o meno stabili Liberazione e il Manifesto cosi´ come il Riformista. Nell´elenco ci sono anche Gli altri di Piero Sansonetti (4000 copie vendute), e Terra che rappresenta l´istanza ecologista. Il Fatto e´ l´ultimo arrivato, seguito – ma solo in questo – nella sua scelta di rinunciare ai finanziamenti pubblici – dal Clandestino, il quotidiano di David Parenzo e Pierluigi Diaco in edicola da qualche giorno. Il giornale fondato da Antonio Padellaro e Marco Travaglio – considerando i dati – e´ giudicato il fenomeno dell´anno: nato il 23 settembre, dopo una campagna di promozione che ha attraversato tutta l´Italia, si e´ assestato nell´ultimo mese su una media di 65 mila copie vendute. Nei suoi primi trenta giorni di vita la media e´ stata di 75 mila. In piu´ ci sono i quarantunomila abbonamenti postali e on line. Un giornale da centomila copie: il picco con 133 mila l´8 ottobre, il giorno dopo la sentenza della Corte
Costituzionale che ha bocciato il Lodo Alfano. Dieci redattori, venti pagine, tante firme, collaboratori autorevoli e free lance anche all´estero, Il Fatto rappresenta un nuovo pubblico e ´pesca´ in una inedita fetta di mercato: i lettori mostrano di apprezzare il giornale con le sue scelte nette e per la riuscita integrazione con Internet. Nel momento della sua uscita, l´idea comune era che avrebbe portato via copie ai suoi ´fratelli´, primo fra tutti l´Unita´, ma questo non e´ accaduto. L´Unita´, firmata da Concita De Gregorio dal 25 agosto 2008, e´ in crescita: a ottobre l´indice positivo e´ del 9,8 %, 55.672 copie di media giornaliera contro le 50.716 dell´ottobre del 2008 (dati Fieg). Il Fatto ha quindi raccolto consensi in altri e inesplorati ambiti: i suoi lettori
– secondo gli analisti – sono giovani, piu´ vicini ad Antonio Di Pietro che a Pierluigi Bersani, quelli che riempiono teatri e piazze alle presentazioni dei libri di Marco Travaglio e agli spettacoli di Sabina Guzzanti, lontani dai partiti tradizionali e contro Silvio Berlusconi. Una conferma a questa tesi arriva dai dati riguardanti gli altri giornali. Il Manifesto, storica testata diretta da Valentino Parlato e gestita da un collettivo di giornalisti, secondo i dati forniti dal giornale, vende circa 24 mila copie giornaliere (primo semestre 2009), senza registrare particolari fluttuazioni rispetto al 2008. Ne´ rispetto all´uscita del
Fatto: nei giorni successivi al 23 settembre ha accusato un calo
temporaneo di 400-500 copie. Stabile Liberazione, organo di Rifondazione Comunista: le vendite – spiegano al giornale – sono di circa 10 mila copie al giorno. Un nocciolo duro di lettori rimasti fedeli alla linea del direttore Dino Greco subentrato a Piero Sansonetti, rimosso dal suo incarico per volonta´ della segreteria di Rifondazione guidata da Paolo Ferrero. Sansonetti, per cinque anni alla guida di Liberazione, ha dato vita a Gli Altri. Il primo numero e´ uscito il 12 maggio di quest´anno: la vendita´ e´ di circa 4000 copie. Il Riformista completa il puzzle: il quotidiano, fondato da Antonio Polito e ideato dall´ex consigliere politico di Massimo D´Alema, Claudio Velardi, e´ stabile su 12-15 mila copie vendute, secondo le cifre fornite dallo stesso giornale. (ansa)

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