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Giornali, politica & veleni: ricatto hard ad Alessandra Mussolini, Fiore vuole denunciare per danni Feltri e chiede un milione di risarcimento

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Roma, 30 nov 2009 – Il braccio destro di Fabrizio Corona sarebbe indagato nell´ambito dell´inchiesta sul presunto video hard di Alessandra Mussolini e Roberto Fiore. Secondo Anna Lami, portavoce di Forza Nuova, ´il signor A.C., indagato per aver scritto una lettera a Palazzo Chigi, è in realtà un esponente del cosiddetto Partito degli artisti, braccio destro di Fabrizio Corona´. Intanto Fiore ha annunciato che querelerà Vittorio Feltri chiedendo un milione. ´Si tratta di un miserabile sforzo di estorsione a Berlusconi – prosegue la portavoce di Forza Nuova – per vendergli un video che non esiste. Dopo queste novità ci pare evidente come la bufala sia ancor più bufala: un falso scoop legato a personaggi oscuri vicini al mondo dello spettacolo a cui sono seguiti strani comunicati´. Secondo quanto emerso dall´inchiesta, A.C., definito da Forza Nuova come braccio destro di Corona, corrisponde ad Andrea Cacciotti, originario di Frosinone. Si indaga se sia stato lui a spedire una missiva a Palazzo Chigi cercando di vendere il presunto video hard per un milione di euro. Cacciotti, che si è presentato agli inquirenti della Digos come produttore televisivo, la scorsa primavera ha avuto un momento di notorietà quando ha annunciato che alle elezioni europee del 6 e 7 giugno, Fabrizio Corona sarebbe stato il capolista della Fiamma Tricolore nei collegi del centro e del nord Italia. Cacciotti è stato anche fondatore del Partito degli artisti. Nel frattempo il leader di Forza Nuova sta per presentare una maxirichiesta di risarcimento danni in seguito agli articoli pubblicati dal quotidiano il Giornale sul video. ´Riprendiamo la giusta accusa fatta da Indymedia nei confronti del Giornale – scrive ancora la portavoce – un quotidiano che sulla base di fonti anonime, senza alcun reale riscontro, ha cercato di costruire una montatura da cui emergono truffatori da quattro soldi. La spregiudicatezza del signor Feltri sarà evidenziata nel processo per danni che Fiore intenterà nei suoi confronti´.(tgcom.mediaset.it)———————————————————————————————————————————-Un ´video inesistente´, anzi, ´una montatura da cui emergono truffatori da quattro soldi´. Così Forza Nuova interviene in merito alle ultime notizie emerse a proposito del video che ritrarrebbe Alessandra Mussolini e Fiore in momenti privati. E annuncia un processo per danni nei confronti del direttore del Giornale, Vittorio Feltri. Se la querela era forse attesa, inaspettata è invece la notizia, sempre di oggi, che il signor A.C., indagato per aver scritto una lettera a Palazzo Chigi indirizzata al Presidente del Consiglio, sarebbe in realtà il braccio destro di Fabrizio Corona, impegnato nel tentativo non riuscito di cercare di candidarsi con più liste alle scorse elezioni europee. Questo è quanto afferma la portavoce dell´ufficio stampa di FN, Anna Lami: ´Si tratta di un miserabile sforzo di estorsione a Berlusconi per vendergli un video che non esiste´. Dopo queste novità – continuano da Forza Nuova – ci pare evidente come la bufala sia ancor più bufala: un falso scoop legato a personaggi oscuri vicini al mondo dello spettacolo a cui sono seguiti strani comunicati. Contro Il Giornale, poi, la linea è chiara: “Un quotidiano che sulla base di fonti anonime, senza alcun reale riscontro, ha cercato di costruire una montatura da cui emergono truffatori da quattro soldi. La spregiudicatezza del signor Feltri sarà evidenziata nel processo per danni che Fiore intenterà nei suoi confronti”. Alessandra Mussolini e Roberto Fiore potrebbero essere convocati prossimamente in procura, a Roma, come testimoni nell´ambito dell´inchiesta aperta in seguito al tentativo di estorsione attuato nello scorso settembre con l´invio di una mail alla Presidenza del Consiglio e la richiesta di un milione di euro per un video che ritrarrebbe una deputata del Pdl ed un eurodeputato mentre fanno sesso. Per il procuratore aggiunto Pietro Saviotti, titolare degli accertamenti, i due parlamentari ai quali si fa riferimento nella mail potrebbero essere Mussolini e Fiore. Dubbi sulla ipotetica esistenza del video sono stati espressi oggi al palazzo di Giustizia di piazzale Clodio. Per questa vicenda è indagato un uomo, A.C., con precedenti per truffa, il quale sostiene di essere un produttore televisivo. Sentito dalla polizia, l´indagato ha dichiarato che la richiesta di danaro è stata una sua iniziativa personale. A.C., in particolare, ha affermato di essere stato avvicinato a settembre da persone a lui sconosciute le quali gli avrebbero chiesto se era interessato al video, girato con un telefonino. L´uomo sostiene, secondo quanto si è appreso, di aver visionato il filmato, che le immagini non sono chiare e di aver appreso dai suoi interlocutori che si tratta di due parlamentari. Nel corso di una perquisizione in casa di A.C. é stato sequestrato un computer. A breve sarà affidato agli esperti della polizia postale. Gli inquirenti, che prossimamente convocheranno A.C. a piazzale Clodio, vogliono verificare cosa ci sia in quel pc. L´allusione era comparsa nel momento dell´esplosione del “caso Marrazzo” e quasi in contemporanea col caso del direttore dell´Avvenire, Dino Boffo. Si parlava di un rapporto extramatrimoniale di una parlamentare del centro-destra, filmato chissà da chi e chissà perché. Ma nessuno aveva abboccato, anche perché – francamente – non sembrava avere nulla di speciale. Ma da venerdì, “grazie” a Il Giornale di Vittorio Feltri, i protagonisti di quel video hanno un nome e un cognome. Al Giornale non pare vero di lanciare il sasso – la Mussolini (foto a sinistra) è schierata con Fini nello scontro interno al Pdl) – e nascondere la mano. “Vedi – scrive sul numero in edicola oggi – che ad innescare il ventilatore, gli schizzi giungono dappertutto e senza fine? Andrebbe ricordato a quanti hanno acceso il caso Noemi e poi il rosario (laico e progressista, s’intende) delle escort e dei festini. Quando si stappa l’ampolla dei veleni si spalancano voragini di miasmi, il vaso di Pandora diventa un soprammobile inoffensivo, e la politica più che imbarbarirsi si fa nauseante”. E´ imbufalita Alessandra Mussolini, intervistata da Repubblica radiotv. Ed effettivamente negli ultimi tempi è stata attaccata da più parti. “Io non so se essere incazzata o mettermi a ridere”, afferma la deputata del Pdl commentando la notizia del giorno. “Vendono frammenti di cervello di mio nonno su ebay, 3 giorni fa sono stata denunciata per diffamazione da Gino Paoli, perché avevo detto che nella sua canzone “Il pettirosso” parlava di pedofilia in modo equivoco, oggi mi danno della puttana e dell’assassina in un film, perché non sono riuscita a bloccare un giudice, poi c’è questa storia su di me sul Giornale … Fate di me quello che volete, che vi devo dire, accada quello che deve accadere. Io ´sta mattina ho aperto la televisione e ho letto questa notizia … Basta non posso dire altro”. Ma chi filma e segue i parlamentari ovunque? Chi ha messo su una nuova centrale di dossieraggio che ricorda i peggiori momenti del Sifar e delle schedature di politici e industriali? Il Giornale non se lo chiede, ma “moraleggia”: “Vi sembrava – scrive – che col caso Marrazzo si fosse toccato il fondo di questa malapolitica fatta di ricatti, misteri, vergogna e violenza all’anima delle persone? Che le faide a colpi di rivelazioni intime fossero giunte finalmente al termine? Niente da fare, ora il ricatto hard tenta di colpire a destra e getta fango su Alessandra Mussolini. Tant’è che a oscurare il virtuale vortice di filmati che continua a gravare sul già frantumato governatore del Lazio, ecco spuntare il fantasma di un altro filmato che «incastrerebbe» la presidente della Commissione Bicamerale per l’infanzia e Roberto Fiore, leader di Forza Nuova. Anche al Giornale è stato offerto telefonicamente un tale video. Abbiamo risposto di no, non ci interessava nemmeno visionarlo. Ieri però, in Transatlantico ha preso a circolare un lancio di indymedia, un sito dell’area no global, dal chiaro intento ricattatorio nei confronti di Fiore e della Mussolini. Fango su di loro, probabilmente in vista delle elezioni regionali. Con qualche schizzo che colpisce anche Il Giornale, e per questo siamo costretti a parlarne. Dunque, esisterebbe un video che ritrae i due in intimità – «sesso esplicito» scrive indymedia – nella sede romana di Forza Nuova. Le immagini sarebbero state registrate dal circuito interno di videocamere; e colui che sta contattando «diversi giornalisti» per vendere il filmato, anche «ad alcuni giornalisti Rai e agli ambienti ex An di Milano e Roma», sarebbe un «ex stretto collaboratore di Fiore, già responsabile della sua sicurezza». Il filmato sarebbe «ancora in circolazione e in vendita», dice la nota aggiungendo che la proposta è arrivata anche «alla redazione de Il Giornale, che ha potuto visionare il filmato». E almeno questo, noi possiamo garantire che non risponde al vero. Ci hanno telefonato e abbiamo detto che no, questa storia non ci interessava né punto né poco. Ieri sera abbiamo cercato l’onorevole Mussolini, che ha rifiutato qualunque commento o dichiarazione. Più che comprensibile: dopo il colpo di quella sentenza sul film romeno che l’ha ferita e offesa, questo annuncio di video è un’incitazione al massacro umano, ancor prima che politico. Roberto Fiore invece ha reagito con fermezza, bollando questa vicenda come «una bufala ridicola», spacciata «da una fonte totalmente inaffidabile», condita di «falsi clamorosi». Uno, a suo dire, è quello del «circuito di videocamere per la sicurezza interna» nella sede di Forza Nuova. L’altro «falso», è che Il Giornale avrebbe visto il filmato. E almeno su questo – conclude Il Giornale – concordiamo con Fiore. Ma c´è un´altra singolare coincidenza nella palude romana. Alessandra Mussolini e Piero Marrazzo – che finiscono di nuovo alla ribalta della cattiva cronaca – furono gli stessi già presi di mira da una “squadretta” di sostenitori di Storace, alla vigilia delle ultime regionali e l´atteggiamento della Mussolini (della cui lista erano state falsificate le firme, per creare ad arte uno scandalo che la escludesse dalla competizione elettorale) fu determinante per la sconfitta di Storace.
Chi ha continuato a tenerle i riflettori addosso e perché? La magistratura che indaga sui carabinieri infedeli e sulla trappola montata contro Marrazzo, dovrebbe allargare ancora il cerchio delle indagini, perché è sempre più evidente che c´è del marcio a Roma e abita in stanze ufficiali o semiufficiali. (ilsalvagente.it)

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