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Libertà di stampa: Iran, sospesi gli accrediti dei giornalisti stranieri nei giorni di possibili proteste

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Teheran, 5 dic 2009 – Tutti gli accrediti dei giornalisti stranieri residenti in Iran sono stati sospesi dal 7 al 9 dicembre per impedire la copertura di proteste. Nuove manifestazioni dell´opposizione sono in programma lunedi´. Il provvedimento e´ stato comunicato ai giornalisti con un messaggio sms del Dipartimento per la stampa straniera del ministero della cultura. Durante le proteste post-elettorali dell´estate scorsa l´autorita´ aveva vietato ai giornalisti di presenziare a manifestazioni non autorizzate. Nell´avvertimento del ministero della Cultura si legge che ´tutti i permessi rilasciati a mezzi di informazione stranieri per coprire le notizie a Teheran non sono validi dal 7 al 9 dicembre´. Durante le proteste post-elettorali dell´estate scorsa la stessa autorita´ aveva avvertito i giornalisti che era fatto loro divieto di presenziare a manifestazioni non autorizzate, vale a dire tutte quelle dell´opposizione. Non e´ chiaro se il provvedimento reso noto oggi significhi la stessa cosa oppure comporti anche un divieto di lavorare nei propri uffici. Dal primo pomeriggio di oggi i collegamenti internet con siti stranieri sono bloccati o resi molto difficoltosi, come era gia´ avvenuto in occasione di precedenti proteste. E´ la prima volta, tuttavia, che una tale misura viene adottata gia´ due giorni prima delle manifestazioni previste. (ansa.it)—————————————————————————————————————L´opposizione iraniana si prepara a
tornare a manifestare lunedi´ in occasione di un´altra
ricorrenza ufficiale del regime, la ´giornata dello studente´,
mentre le forze di sicurezza hanno messo in guardia che non
sara´ tollerato alcun raduno ´´illegale´´. E i giornalisti
stranieri residenti in Iran si sono visti stasera sospendere
´´dal 7 al 9 dicembre´´ gli accrediti per ´´coprire le notizie a
Teheran´´. Quest´ultima comunicazione e´ arrivata tramite un sms
del ministero della Cultura.
Durante le proteste post-elettorali dell´estate scorsa la
stessa autorita´ aveva avvertito i giornalisti che era fatto
loro divieto di presenziare a manifestazioni non autorizzate,
vale a dire tutte quelle dell´opposizione. Non e´ chiaro se il
provvedimento reso noto oggi significhi la stessa cosa oppure
comporti anche un divieto di lavorare nei propri uffici.
Comunque gia´ oggi i siti riformisti hanno parlato di decine
di arresti effettuati tra gli studenti nelle ultime settimane in
diverse citta´ iraniane nel tentativo di prevenire le nuove
manifestazioni. E molti collegamenti Internet con l´estero sono
interrotti o molto difficoltosi, come era avvenuto in occasione
delle precedenti manifestazioni. Mai, tuttavia, era accaduto che
una situazione del genere si verificasse fin da due giorni prima
di una iniziativa di protesta.
Quelli di lunedi´ sarebbero i primi raduni dopo che il 4
novembre scorso migliaia di oppositori sono stati attaccati
dalla polizia e dai miliziani islamici mentre cercavano di
manifestare a Teheran in occasione delle celebrazioni ufficiali
per il 30/o anniversario della presa degli ostaggi
nell´ambasciata americana. Il sito riformista Mowjcamp da´ oggi
notizia dell´ultimo di questi arresti, quello del giornalista
blogger Foad Shams, prelevato dalle forze di sicurezza mentre
usciva dall´universita´ in cui studia.
La polizia di Teheran ha emesso una dichiarazione in cui
avverte che reagira´ ´´severamente´´ contro qualsiasi raduno
´´illegale e fuori dalle sedi consentite´´ anche in
considerazione dell´ ´´attuale situazione delicata´´. Le
manifestazioni dovrebbero quindi essere permesse solo
all´interno delle universita´.
Ma la solita catena della controinformazione via internet ha
diffuso nelle ultime ore appelli ai comuni cittadini perche´ si
radunino davanti agli atenei in segno di solidarieta´ con gli
studenti.
La ´giornata dello studente´ e´ celebrata ogni anno
ufficialmente in Iran il 7 dicembre, la data in cui, nel 1953,
tre giovani universitari furono uccisi in scontri con la polizia
durante manifestazioni di protesta per una visita dell´allora
vice presidente americano Richard Nixon. Dopo le manifestazioni
dell´opposizione dell´estate scorsa, represse con un bilancio di
alcune decine di morti e migliaia di arresti, l´opposizione
iraniana approfitta di ogni ricorrenza celebrata dal regime per
tornare in piazza. Cosi´ e´ stato il 4 novembre, cosi´ era stato
il 18 settembre, quando decine di migliaia di persone erano
tornate a sfilare per le vie di Teheran in coincidenza con la
´giornata di Qods´, quando la Repubblica islamica organizza
raduni per manifestare sostegno al popolo palestinese.
Il grande ayatollah dissidente Hossein Ali Montazeri,
intervistato da Mowjcamp, ha invitato gli oppositori a ´´non
cadere nella trappola´´ dell´uso della violenza, che servirebbe
´´da pretesto per la repressione´´. ´´Siate pazienti e
continuate a resistere per la restaurazione dei diritti´´, ha
aggiunto Montazeri, gia´ successore designato dell´ayatollah
Ruhollah Khomeini alla guida dell´Iran ma poi caduto in
disgrazia. (ansa.it)

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