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Casagit: le convenzioni
e le proposte per risanarla

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Per una migliore qualità dell´assistenza ai colleghi romani, in linea con la sostenibilità dei costi, la Casagit ha rivisto le convenzioni con le principali cliniche di Roma. Sono state rinegoziate anche le singole voci a garanzia della cassa e degli associati per ridefinire il quadro degli accordi con le strutture sanitarie. Dall´inizio dell´anno quindici di queste sono state disdettate  perché considerate non più adeguate alle nostre esigenze di servizio e di spesa. Le venticinque strutture selezionate hanno accettato di aderire ai nuovi parametri delle convenzioni decisi per la prima volta dal consiglio d´amministrazione. Uno schema di convenzione, con riferimento al nostro tariffario, nel quale sono stati definiti limiti massimi di costo sostenibile per ciascun tipo di prestazione. E´ uno schema che ci consente di negoziare con la consapevolezza di sapere quanto spenderemo e quanto risparmieremo rispetto al passato. L´elenco delle cliniche convenzionate per l´anno 2010 mantiene strutture di assoluto livello e di affidabilità, quali Villa Margherita,
Pio XI, ARS Medica, Nostra Signora della Mercede, mentre sono in corso di definizione gli accordi con Quisisana, Villa Stuart, Mater Dei e Paideia. Anche per gli studi odontoiatrici è stata operata un´ulteriore selezione che ha ridotto da oltre 400 a meno di 200 il numero delle convenzioni, mantenendo comunque una distribuzione territoriale a tutela delle esigenze dei colleghi. 
Un´operazione in linea con l´opera di controllo e risanamento, indifferibile ormai vista la situazione della Cassa e lo scopo istituzionale di garantire la migliore tutela sanitaria agli associati. Il 2009 si chiuderà con un attivo di bilancio soddisfacente di almeno un milione e mezzo di euro. Cosa è successo? Certamente le manovre già attuate, sicuramente il pressing sulle convenzioni e sui rimborsi, le sopravvenienze attive ma anche un imprevisto calo dei ricoveri, di almeno 3 milioni rispetto al preventivato. Paradossalmente ci ha favorito la crisi economica, molti colleghi e loro familiari hanno atteso tempi migliori invece di rivolgersi a cliniche per interventi oppure si sono rivolti a strutture sanitarie pubbliche. Un calo riscontrato anche nelle richieste degli iscritti degli altri istituti che si occupano della salute di altre importanti categorie professionali.
 Una boccata d´ossigeno e un momento di ottimismo che però potrebbe non ripetersi nel 2010, quando i costi sui ricoveri per necessità e per auspicabile ripresa finanziaria torneranno a salire. La previsione infatti per il prossimo anno indica già adesso un rosso di 555mila euro se non s´interviene. Se non s´interpretano i segnali pur positivi di questo scorcio di stagione nel modo giusto. La forbice tra contributi e prestazioni infatti tornerà pericolosamente a chiudersi. La voce contributi che fino a qualche tempo fa, sosteneva tutta l´impalcatura con una crescita media del 20%, ogni tre anni, oggi si avvia verso una crescita zero per fattori facilmente individuabili: l´impoverimento della popolazione dei contrattualizzati, l´aumento dei pensionati con conseguente riduzione del gettito contributivo e la stabilizzazione delle iscrizioni dei soci volontari. Senza dimenticare che la maggiore entrata proveniente dal recente rinnovo del contratto verrà assorbita interamente dagli stati di crisi.
Nel 2010 dunque i conti torneranno in rosso, in mancanza d´interventi decisi. La priorità diventa così quella di garantire un futuro alla Casagit, attraverso un risanamento del conto economico e una ricostituzione del fondo di garanzia. Il Consiglio d´Amministrazione ha avviato una manovra che è già stata illustrata ai fiduciari, al sindacato, all´assemblea dei delegati e che sarà presentata alle consulte di tutta Italia, in una serie d´incontri che il presidente Daniele Cerrato e i dirigenti della Casagit svolgeranno nel mese di gennaio, con la tappa romana prevista per mercoledì 13 gennaio, alle 11 nella sede dell´Assostampa, aperta a tutti i soci. Un´opera di condivisione ed ascolto, nel rispetto delle considerazioni di tutti, per un pacchetto di misure ispirate ai principi di equità, solidarietà, rigore e trasparenza. Entro il mese di gennaio, tenendo conto di tutti i suggerimenti, il Cda arriverà ad una decisione definitiva perché questo è il nostro compito e per ciò  siamo stati chiamati ad amministrare la Casagit, nel momento più difficile della storia della cassa, con una popolazione che invecchia e con i giovani che guadagnano sempre di meno.
Ma questo è anche solo il primo passo, perché dobbiamo fare di più, per capire dove sta andando la professione del giornalista, per quanto riguarda la sua salute e i suoi rischi.
Intanto il Cda, per rispettare gli obblighi statutari e le scadenze amministrative ha approvato già una prima serie di quote contributive del 2010. Chiariamo subito che non c´è nessun nuovo contributo e che le quote percentuali per contrattualizzati e pensionati sono rimaste invariate. Per cassaintegrati e pensionati i contributi sono rimasti fermi al livello del 2009. C´è stato un adeguamento fisiologico, legato, da regolamento, all´aumento della spesa media, del contributo annuale del coniuge “non a carico”, mantenendo però, nonostante tutto, uno sconto del 5% che impedisce alla quota di crescere troppo in percentuale e di fissarsi a 972 euro. Rimane fermo anche il contributo aggiuntivo sul nucleo familiare, d´ingente ed indispensabile utilità economica per i conti della cassa.
E´ una manovra che contiene anche dei provvedimenti favorevoli ai soci, dei “meno” sul bilancio concepiti però nell´ottica di evitare disparità  e riequilibrare il sistema contributivo. Ad esempio ci sarà uno sconto del 10% (equivalente circa al Mav del contributo aggiuntivo) per quelle famiglie che oltre a pagare il contributo del titolare e del nucleo pagano anche la quota del figlio con più di 26 o 30 anni o dei genitori e parenti entro il terzo grado. Cosi come i soci titolari con meno di 30 anni, con retribuzioni inferiori a 10300 euro, vedono scendere da 2100 ad un più equo contributo annuo di 1848 euro il contributo.
Nell´ambito di un richiesto riequilibrio all´interno delle figure dei contrattualizzati, si propone di limitare la restituzione del contributo per i coniugi giornalisti al 25%, non eliminando quindi l´agevolazione ma soltanto riducendola. Anche il massimale (attualmente 338mila euro) verrà aumentato, con la proposta di far salire il tetto contributivo per i più ricchi da contratto e limitando anche la restituzione dell´eccedenza.
Al fine poi di rendere effettivo il dovere di contribuzione, i soci con coniugi “ a carico” saranno chiamati nel 2010 a dimostrare la sussistenza delle condizioni di esenzione dal pagamento delle quote contributive. Sempre nel prossimo anno, sul fronte delle entrate, potremo intervenire con maggiore tempestività sugli editori inadempienti, grazie all´accordo raggiunto con l´Inpgi per l´utilizzo comune del sistema di acquisizione delle denunce contributive.
Per quanto riguarda le prestazioni non c´è stato alcun taglio, (ad esclusione delle sole cure termali) mantenendo le coperture per le patologie più gravi e negli altri casi contenendo la spesa e garantendo ottimi livelli di assistenza integrativa.
Si propone innanzitutto di stabilire un limite massimo di rimborso “a pacchetto”, pari a quello previsto dal nostro tariffario, per tutti i ricoveri  in forma diretta legati ad interventi chirurgici non particolarmente complessi vedi ad esempio parti cesarei, appendicectomie, ernie inguinali. Per questi interventi i soci continueranno a non pagare nulla presso le strutture convenzionate, secondo quanto pre-stabilito, mentre presso le altre strutture  più “care” riceveranno un concorso pari al pacchetto previsto sempre dal tariffario. Ad esempio il rimborso del parto cesareo è fissato a 6000 euro.
Un avviso importante ai colleghi di Roma e del Lazio: per quanto riguarda in questo caso gli interventi chirurgici, dal 1° gennaio 2010 sarà a carico dei soci la percentuale del 10% di aumento delle tariffe, per le prestazioni libero professionali in regime di intramoenia, imposta dalla Regione Lazio a tutte le strutture convenzionate sul territorio.  E´ un ticket stabilito dal decreto U0040 del 14 novembre 2008 che riguarda gli associati ed i pazienti e sul quale non si può intervenire. Anche perché questa misura potrebbe riguardare le altre regioni che si trovano in difficoltà finanziarie e quindi indotte a varare il provvedimento nel tentativo di eliminare forti passivi. Nonostante le difficoltà della Casagit e gli iniziali dubbi di chi temeva poi un´ analoga misura per le altre regioni, con un atto di attenzione per le esigenze dei soci romani, questo Cda ha deciso di far carico alla Cassa, fino al 31dicembre 2009, di quest´ulteriore balzello, rimborsando i soci laddove previsto per il maggior esborso, soprattutto nel caso di diretta. Dal 1° gennaio non sarà più possibile: anche in regime di convenzione diretta, se ci saranno medici che operano privatamente in strutture pubbliche, il 10% sarà a carico del socio. E´ bene quindi informarsi preventivamente, in caso di ricoveri, chiedendo informazioni alle cliniche convenzionate ed agli uffici della consulta romana. Per le prestazioni intramoenia rese all´interno del poliambulatorio di Roma, la Cassa continuerà invece a farsi carico della maggiorazione, ad ulteriore conferma del raggiunto contenimento dei costi della struttura di piazza Apollodoro, sempre più servizio e risorsa importante per tutti soci.
Nell´ambito dell´odontoiatria, il Cda propone di garantire il rimborso al 50% del rifacimento delle protesi solo dopo il quinto anno e di trasformare il rimborso per ablazione e courettage in contributo unico per l´ablazione pari a 50 euro l´anno per persona.
Per le assistenze domiciliari la proposta è di garantire ai malati di Alzheimer un contributo pari al costo mensile e annuale di una badante previsto dal contratto di categoria ( max 40 euro al giorno per 1200 euro al mese rispetto agli attuali 52 euro e 1500). Per la fisioterapia si prevede un rimborso a seduta con garanzia soprattutto per la riabilitazione dei malati cronici o post-trauma ed interventi chirurgici.
Proposto un limite di rimborso alle spese omeopatiche di 500 euro ed un tetto di otto visite, all´anno e per persona.
Anche sul versante entrate c´è un “meno” per il bilancio e cioè ritorna la possibilità di sostituire ogni due anni gli occhiali e non più tre, solo per i soci titolari. Misura da accogliere non certo come “contentino” ma perché strettamente collegata alla professione. Inoltre si sta studiando la possibilità di prevedere un contributo viaggio a chi è costretto a spostarsi in una località diversa da quella di residenza per curarsi a spese del servizio sanitario nazionale.
L´insieme delle misure porterà ad una manovra di 2 milioni e 700 mila euro indispensabili per garantire stabilità alla Cassa per i prossimi anni. Ma non per sempre. Ecco perché, insieme alla situazione di reale emergenza che tutti i soci dovranno condividere, c´è la consapevolezza che per mantenere in vita una struttura che garantisce solidarietà e mutualità e che non ha eguali nel campo assicurativo (come dimostrato dal recente studio comparativo), occorre ridisegnare la Casagit del futuro. Uno studio attuariale, basato su dati reddituali e demografici e confrontato con l´evoluzione dei trend sanitari verificati con l´Istituto Nazionale per la Salute, ci consentirà previsioni di bilancio sempre più affidabili. Per continuare a svolgere con efficacia la funzione integrativa della Casagit, nell´interesse di tutti i giornalisti e delle loro famiglie.

Buone feste a tutti

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